Il pronto soccorso dell’ospedale doveva essere l’unità operativa chiamata a garantire un valido servizio di emergenza e urgenza in un nosocomio privato negli anni ingiustamente di alcuni reparti e relegato ad ospedale di zona disagiata, invece è quasi arrivato al capolinea. Dalle notizie che abbiamo raccolto sembrerebbe che molti medici, stanchi di svolgere un servizio difficile senza i supporti necessari, sarebbero pronti a lasciare l’ospedale. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe la recente mancanza del radiologo nelle ore notturne e festive e la riduzione di posti letto del reparto di Medicina da 12 a 8. «Riduzioni di servizi – spiega il sindaco Pino Firrarello – che si aggiungono alle chiusure del Punto Nascita, dei reparti di Ginecologia ed Ortopedia già attuate da tempo ed alla drastica riduzione delle attività di Chirurgia. Tutto ciò provoca affollamento ed ingolfamento alle attività del Pronto Soccorso che, perdurando da tempo, mettono a repentaglio la tenuta psicofisica di tutti i medici, degli infermieri e degli operatori sanitari. Come sindaco non posso accettarlo». «Poi ci chiediamo perché è difficile trovare medici per Bronte. – aggiunge l’assessore alla salute Angelica Prestianni –. Già fra i presenti serpeggia il desiderio di essere trasferiti in altri presidi più sicuri ed abbiamo saputo che 2 medici hanno presentato istanza per andare via. Se l’ospedale viene lasciato in uno stato di agonia permanente e ovvio che i risultati sono questi». Ed a lanciare l’allarme sono in tanti.
Il sindacato di medici e dirigenti sanitari “Anaao Assomed Sicilia”, scrive una lettera al commissario straordinario dell’Asp 3 di Catania, Giuseppe Laganga Senzio ed al direttore dell’Ospedale Salvo Pillera segnalando, «come il presidio ospedaliero di Bronte, già gravato da innumerevoli difficoltà, negli ultimi mesi, è stato ancora più penalizzato dalla progressiva mancanza di medici radiologi, tanto da non poter garantire la copertura di tutta la turnazione mensile” e chiedendo che si adottino interventi “correttivi” alla risoluzione delle criticità». Ma la protesta rischia di coinvolgere anche il dibattito parlamentare a Roma: «Per anni numerose ed in sedi diverse sono state le occasioni di confronto. – afferma il deputato nazionale, on. Giuseppe Castiglione – Adesso non possiamo più attendere. Dobbiamo agire. Conosciamo – continua – la sensibilità e la determinazione del commissario dell’Asp, Giuseppe Laganga Senzio, che nel corso di diversi incontri con la popolazione e con le istituzioni sanitarie, ha avuto modo di conoscere i temi che sono presupposto per il rilancio dell’ospedale di Bronte. Il grido di dolore che proviene dalla popolazione e dalle organizzazioni sindacali va raccolto, per prendere coscienza delle emergenze, affrontarle e lavorare per il rilancio dell’ospedale di Bronte. Non sono in gioco solo la permanenza dei servizi ospedalieri in questo vasto comprensorio. – conclude – sono in gioco la salute e la vita di tante persone». Fonte “La Sicilia” del 07-05-2024