Protocollo unico negli ospedali dell’Asl 3 di Catania per affrontare i casi di rianimazione neonatale. Pediatri, ginecologi, anestesisti e ostetrici seguiranno «Neonatal Resuscitation Program» dell’American Accademy of Pediatrics. Questo l’esito del corso di rianimazione del neonato in sala parto, tenuto a Bronte nell”aula didattica dell’ospedale Castiglione Prestianni e organizzato dal dirigente dell’Unità operativa di Pediatria del nosocomio brontese, dott. Placido Pennisi. «La nascita è un evento meraviglioso – afferma il dott. Pennisi – Ma probabilmente anche il più pericoloso che s’incontra durante la vita. Durante il passaggio della vita intrauterina a quella extrauterina viene richiesto al nostro organismo di compiere aggiustamenti fisiologici radicali soprattutto a livello cardio-polmonare e cambiamenti che nel 90% dei casi avvengono senza alcuna difficoltà. Il “Neonatal Resuscitation Program” è rivolto a quella piccola percentuale che rimane, perché le conseguenze che derivano dal fatto di non ricevere la giusta assistenza alla nascita possono essere fatali o associarsi a problemi che possono persistere tutta la vita». Per questo i docenti si sono fermati soprattutto a trattare l’asfissia neonatale, il suo trattamento e le complicanze. Si è parlato di displasia broncopolmonare e degli esiti neurologici, con l’obiettivo di far acquisire a medici conoscenze teoriche, abilità manuali e tecniche aggiornate sullo specifico argomento. Le lezioni sono state tenute da docenti esperti e i partecipanti hanno anche potuto effettuare esercitazioni pratiche su un manichino. Entusiasta il dott. Pennisi: «Mi ha gratificato la partecipazione e l’attenzione che i colleghi hanno rivolto a questo corso. Adesso in tutti gli ospedali dell’Asl potrà essere praticato un unico metodo. Ciò che è importante ricordare è che nella rianimazione neonatale è importante ventilare i polmoni. Un’asfissia alla nascita è responsabile del 19% dei quasi 5 milioni di decessi di neonati che si verificano ogni anno in tutto il mondo. Da dati in nostro possesso risulta che circa il 10% dei neonati necessita di assistenza per iniziare a respirare e l’1% richiede manovre respiratorie complete per sopravvivere».
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 10-05-2009