«Ci è stato sempre spiegato che è difficile, anzi impossibile al momento, colmare la lacuna di personale medico che denuncia l’ospedale Castiglione Prestianni, perché i medici da impegnare sono pochi e quelli che ci sono rifiutano il trasferimento a Bronte, considerata sede periferica e soprattutto distante da raggiungere. Qualche giorno fa, invece, abbiamo scoperto che a turno 20 medici siciliani vengono trasferiti in convenzione addirittura a Chiavenna un paesino di circa 7.000 abitanti delle Alpi nella lontana Lombardia». Sono le parole del sindaco di Bronte, Pino Firrarello, dopo aver letto sui quotidiani nazionali e lombardi della firma di una convenzione che permette a 20 medici dell’Azienda ospedaliera Arnas Civico di Palermo di svolgere delle ore di professione libera, autorizzata, nell’ospedale di Chiavenna. «A Chiavenna i medici vanno di buon grado a Bronte no? – Si domanda Firrarello – Qualcosa non mi torna. E’ bene che il nuovo Governo regionale affronti l’argomento e faccia chiarezza, perché la gente si sente giustamente presa in giro». «È chiaro – continua – che la vicenda va approfondita. Sarà pure vero quello che l’assessore Razza ha spiegato a “Repubblica”, ovvero che si tratta di una stortura della legge, ma mi domando come mai, grazie a questa stortura i medici accettino di affrontare i disagi di un trasferimento così lungo e disagiato e continuino a rifiutare gli ospedali catanesi di periferia».
A Firrarello non tornano neanche i conti sulla equità delle reti e dei servizi ospedalieri fra Lombardia e Sicilia. «Ovvio – spiega – Questa vicenda ci ha fatto capire che in Valchiavenna, appena 25 mila abitanti sommando tutti i Comuni può essere istituito un ospedale con tutti i servizi essenziali simile ad un nostro ospedale di base. A Bronte, invece, una città al servizio di un’area di 55 mila abitanti, invece, la rete ospedaliera si ostina a prevedere un ospedale di zona disagiata». Temi ed argomenti che Firrarello intende approfondire nelle sedi competenti. «Inutile dire – infatti spiega – che qualsiasi sia la giustificazione che consente a dei medici di andare ad operare in Lombardia lasciando scoperti i turni degli ospedali siciliani, questa sa di vergognoso. Da sindaco affronterò l’argomento con il nuovo assessore alla Sanità. Il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione in tutt’Italia. Non possiamo pensare di danneggiare alcune Regioni d’Italia a beneficio di altre. Se i medici mancano – conclude Firrarello – invece di prenderli da dove già sono pochi eliminiamo il numero chiuso nella facoltà di Medicina». Fonte “La Sicilia” del 27-09-2022