“Bronte non è in condizione di accogliere tutti i migranti che sulla carta potrebbero arrivare”. Questo l’esito del vertice convocato dal sindaco, Graziano Calanna, che ha voluto riunire attorno ad un tavolo forze dell’Ordine, servizi ospedalieri e sanitari, il mondo della scuola, tecnici ed assistenti sociali del Comune, alla presenza anche dei capigruppo consiliari, per capire come la Città fosse in grado di smaltire con efficienza il maggiore carico di lavoro che ne deriverebbe. “Io ho sempre sostenuto – ha affermato il primo cittadino in apertura – che vista l’emergenza ogni Comune debba mostrarsi accogliente. Noi abbiamo per esempio già lo Sprar. Esiste però un limite invalicabile che è dettato dalla capacità dei servizi che abbiamo di assorbire lavori e compiti nuovi. Ed un sindaco deve chiedersi se siamo pronti ad accogliere un numero incontrollato di migranti e se siamo pronti a garantire i servizi necessari”. E le risposte non sono state positive. A Bronte ha già aperto un centro di accoglienza per 15 migranti ed i carabinieri già denunciano dei problemi. “Un minore di 17 anni è già scappato – ha affermato il luogotenente Giuseppe Amendolia, comandante del Comando Stazione carabinieri di Bronte – pare sia in viaggio in autobus verso Messina. In questo centro di accoglienza inoltre già si segnalano le prime ribellioni ed atteggiamenti arroganti. Bronte già di suo non è secondo ad altri per criminalità, non abbiamo la forza di affrontare tutto”. “Se arrivano oltre 100 migranti – ha aggiunto il dott. Francesco Del Campo, direttore del Servizio di Igiene Pubblica – il problema non può essere sottovalutato. Il servizio di Igiene pubblica non è in condizione di affrontare le emergenze che potrebbero verificarsi e bisogna essere pronti”. Parere quasi identico da arte del Servizi sociali del Comune con l’Ufficio tecnico che, dovendo esprimere solo pareri urbanistici sulle centri di accoglienza non può certo opporsi. “Alla luce di quanto sentito – ha affermato il consigliere Massimo Castiglione – chiedo al sindaco di intraprendere un’azione forte e che imponga il rispetto delle clausole di salvaguardia”. “O ci attrezziamo ad accettarne 100 – ha aggiunto Maria De Luca – o impediamo che arrivino. I nostri servizi sociali e scuole non riusciranno a sopportare il carico di lavoro e non credo che verranno potenziati i servizi sanitari o arriveranno altri carabinieri”. “Il problema è serio – ha affermato Enza Meli – e dobbiamo arginarlo. Vuol dire che Bronte sarà il primo Comune a rifiutarsi di dare il pareri sui centri di accoglienza. Gettiamo la maschera dell’ipocrisia”. “La realtà – ha spiegato Antonio Leanza – è che questo problema purtroppo passa sopra le nostre teste. Propongo di istituire un presidio fra istituzioni e forze dell’Ordine”. “Ho raccolto dati a sufficienza. – ha concluso il sindaco – Chiederò al presidente Nino Galati di convocare una seduta di Consiglio comunale. Domanderemo alla Regione di rispettare il ciò che verrà deciso”.