“Non si può autorizzare un centro di primissima accoglienza per migranti, senza prima sentire il Sindaco. Chiunque intenda farlo, si ravveda”. Lo scrive il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, in una sentita lettera inviata al presidente della Regione, Rosario Crocetta, all’assessore e al Dirigente dell’assessorato regionale alla Famiglia ed, infine, ai presidenti dell’Anci regionale e nazionale. Nella missiva Calanna riassume un po tutta la preoccupazione che in questi giorni è serpeggiata a Bronte, dove presto potrebbero sorgere divere Case accoglienza. “Corre voce, – scrive Calanna nella lettera – in maniera sempre più insistente, che nella mia città sarebbe imminente l’arrivo di 60 minori stranieri non accompagnati, che dovrebbero essere ospitati in una struttura ricettiva, in corso di trasformazione in centro di primissima accoglienza. Sottolineo – continua – che la legge recita chiaramente che “le strutture di prima accoglienza sono attivate dal Ministero dell’interno, in accordo con l’Ente locale nel cui territorio è situata la struttura, e gestite dal Ministero dell’interno anche in convenzione con gli Enti locali”. “La ratio della disposizione – spiega – vuole che si conosca, prima di attivare centri di primissima accoglienza, quale sia la capacità ricettiva di un territorio, nonché nella necessità di sapere dal Sindaco fino a che punto l’Ente locale possa impegnarsi in progetti di accoglienza”. Per Calanna, infatti, trattandosi di minori, i Servizi sociali dei Comuni sarebbero costantemente chiamati ad esercitare compiti di controllo. “Nonostante la legge – afferma a noi – nessuno, fino ad oggi, ha ritenuto di dovermi ascoltare. Ed io ho sentito ufficialmente il parere della Società brontese, con carabinieri, dirigenti scolastici e parroci della Città, che hanno evidenziato l’inadeguatezza di Bronte ad ospitare un numero cosi elevato di migranti”. Migranti che si aggiungerebbero a quelli oggi già presenti nello Sprar: “Bronte – continua Calanna – ha già mostrato di essere una cittadina accogliente ed ospitale. Noi siamo per l’accoglienza, ma con delle regole. Ci sta bene l’accordo Anci – Viminale che ha individuato in 2,5 migranti per ogni 1000 abitanti il numero giusto. Che questo criterio – conclude – venga rispettato anche per i minori stranieri non accompagnati”. R.P. Fonte “La Sicilia” del 03-07-2017