Sulla questione migranti è braccio di ferro fra il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, e la Regione siciliana. Il primo cittadino, infatti, dopo aver inviato una lettera al presidente della Regione, Rosario Crocetta, all’Assessore ed al Dirigente dell’Assessorato alla regionale alla Famiglia ed, infine, ai presidenti dell’Anci regionale e nazionale, chiedendo loro di rivedere i criteri autorizzativi dei centri di primissima accoglienza, adesso scrive al Prefetto di Catania, denunciando vizi procedurali. “Si – conferma Graziano Calanna – facendo appello all’attenzione che il Prefetto ha sempre rivolto verso tutti i problemi del Territorio, ho chiesto di convocare un incontro in Prefettura per approfondire l’iter burocratico con cui la Regione siciliana autorizza i centri di primissima accoglienza. Ritengo, infatti, che vi siano vizi procedurali”. Calanna ci spiega perché: “La legge – afferma – recita chiaramente che <<le strutture di prima accoglienza sono attivate dal Ministero dell’interno, in accordo con l’Ente locale nel cui territorio è situata la struttura, e gestite dal Ministero dell’interno anche in convenzione con gli Enti locali>>. “La ratio della disposizione vuole che si conosca, prima di attivare, quale sia la capacità ricettiva di un territorio, con il sindaco che deve esprimersi sulla capacità dell’Ente locale ad impegnarsi in progetti di accoglienza. Bene – ribadisce – fino ad oggi nessuno ha ritenuto di dovermi ne interpellare, ne ascoltare. Eppure corre voce che presto a Bronte debbano arrivare per 60 migranti. So che è una battaglia difficile da vincere, – ribadisce – ma noi la combatteremo fino alla fine. Bronte è per l’accoglienza, ma come in tutte le cose sono necessarie le regole. Ci sta bene l’accordo Anci – Viminale che ha individuato in 2,5 migranti per ogni 1000 abitanti, ma certo non possiamo accogliere un infinito numero di migranti”. Calanna poi esprime il suo giudizio sulla improvvisa nascita di centri di accoglienza: “Non confondiamo solidarietà con business. – infatti, conclude – Capisco chi da sempre effettua accoglienza, ma dubito di chi all’improvviso cambia mestiere. Accogliere è una missione che necessità professionalità, preparazione e soprattutto un tessuto sociale idoneo. Spero che il Prefetto convochi presto l’incontro: con la Regione abbiamo molte cosa da chiarire”.
I NUMERI: Bronte teme che arrivinotroppi migranti. Da alcune voci sembrerebbe che siano in programma l’apertura di un Centro di prima accoglienza per 60 minori non accompagnati e un altro per 10 minori. Ma è già funzionante un altro centro per 15 stranieri. A questi si aggiungono i 22 rifugiati per progetto Sprar cui Bronte ha aderito.