Scoppia a Bronte la grana dell’accoglienza degli immigrati. L’albergo Parco dell’Etna ha presentato al Comune una comunicazione di inizio lavori di ristrutturazione per prepararsi ad ospitare un centro di primissima accoglienza di 60 minori stranieri non accompagnati, i cosiddetti Msna. Il sindaco Calanna, però, non è d’accordo e minaccia di bloccare tutto. Nel frattempo, nei bar e sui social network, si scatena il dibattito. In tanti non sono d’accordo all’arrivo di altri immigrati. I proprietari dell’albergo da noi interpellati preferiscono al momento non alimentare le polemiche, dicendoci però di aver solo affittato le proprie stanze ed aver garantito un servizio di refezione alla cooperativa Freedom di Siracusa, che da anni gestisce un centro di accoglienza nel siracusano. In pratica, secondo loro, starebbero facendo solo il loro lavoro, affittando come sempre le camere dell’albergo e garantendo ai loro ospiti colazione, pranzo e cena. Ed in verità il sindaco Graziano Calanna non critica le loro scelte imprenditoriali, ma contesta duramente il sistema burocratico che consente ad un albergo di iniziare dei lavori di trasformazione in centro di accoglienza, senza prima chiedere se il sindaco condivide la scelta. «Loro hanno solo presentato un’istanza di inizio lavori –infatti afferma – nessuno fino ad oggi ha chiesto se il sindaco, che ricordo è la massima autorità locale, è d’accordo affinché questo centro venga aperto nella sua città. Il Comune è a conoscenza ufficialmente di questa intenzione dei proprietari dell’albergo, sol perché sono arrivate le comunicazioni dei lavori edili, altrimenti sarebbe ignaro. Detto ciò, nessuno pensi di venire nel mio territorio ad aprire centri di prima accoglienza, che la mia gente non vuole, senza prima interpellarmi, perché, statene certi, non ci riuscirà. La legge dice che il Ministero dell’Interno prima di autorizzare l’apertura di questi centri deve raccordarsi con l’Ente locale. Ed io dico subito che la risposta sarà no. E questo non per questioni razziali, Bronte ha già dato prova di ospitalità e generosità ospitando i centri di seconda accoglienza, ma per questioni organizzative. Ospitando un centro di prima accoglienza, che ricordo ospita minori appena sbarcati in Sicilia, il Comune ha l’obbligo di coinvolgere una serie di servizi, fra cui quelli sociali. Ed allora prima è giusto parlarne con il sindaco e verificare se vi sono tutte le condizioni di sicurezza ed ospitalità, a garanzia degli stessi minori. E a mio avviso non ci sono le condizioni». Fonte “La Sicilia” del 31-01-2017
IL RUOLO DEGLI SPRAR – Bronte già da tempo ospita i migranti attraverso lo Sprar, ovvero il “Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati”. Si tratta di centri di “seconda accoglienza” destinata ai richiedenti e ai titolari di protezione internazionale. Nello Spar entra ci è già stato identificato ed ha ricevuto eventuali cure mediche. Nei centri di prima accoglienza, invece, i migranti ricevono la prima assistenza anche sanitaria, vengono identificati. In particolare i centri di prima accoglienza che ospitano gli Msna (Minori stranieri non accompagnati), danno assistenza a bambini e adolescenti.