Nè il Cristo crocifisso, nè l’urna del Cristo morto, portati in spalla dai fedeli, entreranno nella Chiesa Madre in occasione della processione del Venerdì Santo a Bronte. Lo prevede il protocollo redatto dal clero brontese e sottoscritto dal governatore dell’arciconfraternita del “Santissimo Sacramento” e dai governatori delle confraternite “Gesù e Maria”, “San Carlo Borromeo”, e Maria SS. della Misericordia”, assieme ai confrati del terz’ordine di San Francesco e a tutti gli “attori” di una delle processioni più suggestive della Settimana Santa siciliana. Il protocollo elenca tutti i soggetti interessati alla processione, indicandone il percorso e scandendo le ore del passaggio nelle varie zone della cittadina. Prevede anche i requisiti di sicurezza cui bisogna garantire durante il seguitissimo incontro fra il Cristo e la Madonna. “Un protocollo già c’era, – ha affermato padre Vincenzo Bonanno – ma era sperimentale. Dopo 5 anni ci siamo incontrati con le confraternite decidendo che nessuna statua entrerà più nella Chiesa Madre, ma uscirà soltanto la Madonna Addolorata che, al passaggio delle statue del Cristo, grazie a uno slancio di fede dei portatori, si inginocchierà. Il protocollo è utile – conclude – affinché nessuno in futuro sia esso laico o sacerdote possa modificare la processione”. “Una iniziativa che va condivisa – afferma il sindaco Graziano Calanna – e che pone ordine a una processione che per Bronte rappresenta uno dei momenti più densi di fede e passione. Sicuramente grazie ai componenti delle confraternite per aver aderito, rafforzando il messaggio di unità che deve esserci in occasioni come questa”. Ogni Venerdì Santo, infatti, a Bronte fede, devozione, dogma e folclore si fondono, coinvolgendo la cittadina e gli abitanti dei paesi limitrofi, in questa emozionante Via Crucis che affonda le radici nei secoli, ripercorrendo con le del Cristo sulla Croce, dell’Addolorata, del Cristo alla colonna il dramma della Crocifissione. Fonte “La Sicilia” del 12-04-2017