«Non accettate inermi di essere le vittime silenziose dei nostri errori. Riboccatevi le maniche e riprendervi il diritto alla speranza, alla felicità, a una vita degna di essere vissuta». E’ quanto ha scritto il sindaco di Bronte Pino Firrarello ai giovani della sua Bronte. Il primo cittadino, infatti, ha spedito una lettera a tutti i ragazzi dai 16 ai 25 anni, spronandoli non solo ad allontanare le devianze, ma di costruire una società migliore. «Voglio parlarvi da nonno – per la prima volta dal dopoguerra i figli sono più poveri dei padri, hanno meno opportunità, meno lavoro, meno soldi, meno certezze, meno figli, meno sogni. Ribellatevi! Osate! Contrastate con forza la rassegnazione. Non siate vittime, riprendetevi la vita allontanando paure ed alibi. Battete i pugni, miei cari ragazzi e pretendete da voi stessi, innanzitutto, la serietà e la costanza. Dite no alla droga, all’alcol ed alle alienazioni. Siate ambiziosi e non abbiate paura dei sacrifici, delle privazioni, delle rinunce». Firrarello sa che con l’impegno nessun traguardo è precluso: «Chi vi parla – scrive – ha conosciuto gli stenti e il duro lavoro sin dalla più tenera età. Eppure è cresciuto con tutta la forza e la determinazione possibili per chiedere alla vita tutto ciò che è dovuto a ogni essere umano: la dignità di un lavoro, la serenità di una famiglia, la sicurezza sociale. Voi non meritate nulla di meno».
Per Firrarello il lavoro è fondamentale, ma con una mentalità diversa: «Deve essere – scrive – il vostro obiettivo, ma non può essere più un impiego con un salario garantito collegato alla concretezza di uno scambio. Si può guadagnare se si crea e si vende qualcosa di reale. E noi abbiamo artigianato, industria manifatturiera e turismo».
Fonte “La Sicilia” del 14-04-2015