«I fondi sono insufficienti. Noi faremo il possibile per non abbandonare le famiglie in difficoltà, ma la Regione e lo Stato. decurtando i fondi per i servizi sociali. hanno abbandonato i più deboli». E’ questo il pensiero dei sindaci di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo alla fine della riunione di presentazione del Piano di zona 2013 -2015 della legge 328 sui servizi sociali. Presenti il sindaco di Bronte, Pino Firrarello e l’assessore Maria De Luca, i sindaci di Randazzo e Maniace, Michele Mangione e Salvatore Pinzone Vecchio e il vice sindaco di Maletto, Maria Calì. Durante l’incontro sono stati presentati gli interventi che il piano prevede per il prossimo triennio, proporzionalmente ai fondi ricevuti. E qui cominciano le dolenti note. «La premessa è obbligatoria. – afferma l’assessore ai servizi sociali di Bronte, Maria De Luca, – La Regione ha inviato ai 4 Comuni per i prossimi 3 anni solo 614 mila euro. Basta pensare che fino allo scorso anno questo era il finanziamento per un anno solo. Con un terzo dei fondi di conseguenza abbiamo dovuto fare di necessità virtù, riducendo al necessario le azioni previste dai tavoli di concertazione, effettuati la società civile». Piano di zona che comunque a Bronte cerca di aiutare soprattutto le famiglie, prevedendo aiuti per gli anziani e per i minori, garantendo l’assistenza economico straordinaria per le famiglie disagiate ed il trasporto per le terapie da effettuare fuori zona, oltre all’assistenza per i diversamente abili. «Sono queste – aggiunge la De Luca – le azioni emerse dai tavoli di concertazione. Non basteranno a dare un’adeguata risposta sociale, ma il Comune di Bronte rimarrà vicino alle famiglie che hanno realmente bisogno. Meno male che abbiamo partecipato ad altri progetti che garantiranno fondi a favore dei disabili e dei pazienti che sono costretti a rimanere a letto. Speriamo però che vengano tutti finanziati». E la sensazione che il comparto dei servizi sociali sia stato smantellato a danno dei più deboli la forniscono anche gli altri sindaci: «Paradossalmente – hanno sottolineato – ci troviamo con poche risorse per il comparto sociale, quando maggiori sono le esigenze. Vedremo come reperire altre somme”. «Mi rendo conto delle tante difficoltà che tante famiglie vivono, – conclude il sindaco Firrarello – ma i servizi sociali oggi sembrano una utopia. Tutto quello che fino a 3 anni fa era normale, oggi non è più possibile. L’Italia di oggi non è più in grado di garantire fonti a svantaggio dei più deboli. Speriamo di superare presto questo periodo, perché le Istituzioni non possono dimenticare chi è realmente debole».
L. S. Fonte “La Sicilia” del 06-04-2014