Il 4 marzo scorso, quando si verificarono i fatti, quell’attentato subito da un giovane di 32 anni di Maniace sembrò subito misterioso. L’uomo ai carabinieri raccontò di essere stato colpito nella zona lombare da un colpo di pistola calibro 7,65 mentre passeggiava tranquillamente in piazza Spedalieri a Bronte, come se questa fosse un saloon dell’antico Far West. Ma i fatti non sono andati così, ed alla fine delle indagini i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Randazzo, hanno denunciato alla Procura della Repubblica del Tribunale di Catania sette persone, sei di Maniace ed una di Bronte, tutte fra i 20 e i 30 anni, a vario titolo accusate di rissa aggravata, tentato omicidio, porto e detenzione abusivo di armi e favoreggiamento personale. Dalla ricostruzione dei militari dell’Arma, infatti, sembrerebbe che tutto sia cominciato nella festosa Maniace impegnata a celebrare il carnevale. Fra balli e scherzi, ne ha fatto le spese il lunotto posteriore di un’auto, andato in frantumi. Ne è scaturita un’accesa discussione fra i presenti, culminata con una rissa nelle campagne fra Bronte e Maniace. Dopo gli schiaffi e i pugni, però, qualcuno ha estratto una pistola ed ha sparato un colpo. Qualche secondo dopo, un altro contendente ha impugnato la stessa pistola ed ha sparato ancora. Uno dei due proiettili è quasi andato a bersaglio, raggiungendo il giovane maniacese alla schiena senza fortunatamente ledere organi vitali. Ci sono voluti quattro mesi di indagini, ma alla fine dopo intercettazioni ed interrogatori, i carabinieri hanno ricostruito la vicenda. Fra i sette denunciati si ritrova anche la vittima, perchè nascondendo i fatti ai carabinieri si è macchiata del reato di favoreggiamento personale. Nessuna traccia, invece, dell’arma che ha sparato di cui i carabinieri continuano le ricerche. Le indagini, ancora, non sono finite.
L.S. Fonte “La Sicilia” del 23-07-2014