Il versante nord-ovest dell’Etna si mobilità a difesa dell’Ospedale “Castiglione Prestianni” di Bronte che la nuova rete ospedaliera siciliana, in fase di approvazione, vedrebbe trasformato in “Presidio di zona disagiata”. I sindaci ed i presidenti dei Consigli comunali di Bronte, Maletto, Maniace, Randazzo, Cesarò, San Teodoro, Santa Domenica Vittoria, Floresta e Roccella Valdemone, mercoledì prossimo saranno ricevuti in audizione a Palermo dalla Commissione regionale per la Salute. A chiedere ufficialmente l’incontro il presidente del Consiglio comunale di Bronte, Nino Galati, anche a nome del sindaco Calanna e degli amministratori degli altri Comuni che temono che i servizi offerti dal Presidio di zona disagiata siano una “deminutio” rispetto a quelli già offerti dalla struttura ospedaliera. Nonostante ciò, il presidente Galati annuncia che a Palermo non sarà un faccia a faccia fra territorio e politica. “E’ chiaro – ci dice – che in questi giorni molteplici sono stati gli incontri e le interlocuzioni che ci hanno fatto comprendere come l’assessore Baldo Gucciardi per primo sa che questo territorio ha bisogno di un ospedale vero con servizi efficienti. Il territorio, però, vuole capire bene come coniugare i dettami del decreto ministeriale del 2 aprile 2015 n. 70, che disegna un Presidio di zona disagiata con appena 20 posti di Medicina da prestare anche ad una Chirurgia ridotta dove effettuare interventi in “day surgery” o eventualmente in “week Surgery”. Il territorio, infatti, ha bisogno di tutte le Unità operative previste in un ospedale di base. Questo perché Bronte non è al servizio solo dei 4 Comuni del Catanese, ma anche di quelli del Messinese che, come noi, non potranno facilmente raggiungere gli ospedali più grandi a causa di un’orografia del territorio tipico delle zone di montagna e di una rete viaria che d’inverno è spesso impercorribile. Chiederemo, infine, di completare al più presto i lavori dell’ospedale fermi da anni”. Che per l’incontro di Palermo ci sia un cauto ottimismo, lo dimostra pure la dichiarazione del sindaco Calanna: “La circonferenza dell’Etna – afferma – percorsa sulle nostre strade statali è lunga circa 130 chilometri. Guardando la mappa degli ospedali della nuova rete ospedaliera da Acireale fino a Biancavilla passando da Catania ci sono 6 ospedali nel raggio di 45 chilometri, mentre appena un Presidio di zona disagiata nei restanti 85 chilometri del versante nord dell’Etna. Capisco che le densità di popolazione sono diverse, ma sono certo che questo Governo non lascerà la gente di questo territorio senza un vero ospedale. L.S. Fonte “La Sicilia” del 19-02-2017