La Prefettura di Catania istituisce nella città del pistacchio un Cas, ovvero un Centro di accoglienza straordinaria per migranti, provocando il dissenso di cittadini e dell’Amministrazione comunale. La Giunta, guidata dal sindaco Pino Firrarello, infatti, ha approvato una delibera nella quale “fornisce parere negativo”, ottenendo, anche se con polemiche, la ratificazione dell’atto da parte del Consiglio. «A Bronte è già presente un centro Sai che ospita 54 migranti – si legge nella delibera – la presenza di ulteriori migranti potrebbe creare disagi alla popolazione, perché verrebbe superata la capacità di accoglienza della cittadina, creando possibili criticità sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica». Concetto condiviso dalla maggior parte dei consiglieri, anche se fra maggioranza e opposizione è stata battaglia: «Spesso – ha affermato il sindaco – le decisioni vengono prese a spese degli Enti locali. Ho chiaramente detto al prefetto che la decisione di istituire a Bronte un Cas è un errore». Il Cas è stato istituito nell’ex hotel Parco dell’Etna, in piena zona residenziale. Per questo è nato anche un comitato di cittadini che si oppone alla decisione. E per l’opposizione consiliare l’Amministrazione doveva muoversi diversamente. I consiglieri Graziano Calanna, Samanta Longitano e Mauro Petralia, infatti, hanno ribadito che «sarebbe stato necessario inserire in delibera i pareri delle autorità sanitarie, delle forze dell’ordine e della società in generale per riempire i di contenuti le motivazioni di un parere negativo da parte del Comune che, non essendo vincolante, non impedisce alla Prefettura di procedere. Bisognava muoversi prima che arrivassero i migranti e prima dei cittadini. Vogliamo sapere il nome della società che gestisce il centro. Bronte ha sempre dimostrato di essere un Comune accogliente – hanno concluso – ma oggi ci troviamo di fronte ad una situazione pirandelliana».
«Io sono per l’accoglienza – ha continuato il consigliere Gaetano Messina – ma mi chiedo: Biancavilla o Paternò subiscono lo stesso disagio?» «Molte decisioni vengono prese altrove – ha aggiunto il consigliere Nunzio Saitta – il nostro sindaco lo ha saputo e ha dato parere negativo. La verità è che ci siamo ritrovati dall’oggi al domani un centro di accoglienza in una zona frequentata dai nostri figli. Non conosciamo né il numero né la nazionalità di chi è arrivato o arriverà. Bronte ha superato la capacità di accoglienza e se la Prefettura ci chiede di essere al suo fianco nell’emergenza è bene che la Prefettura sia anche al nostro fianco quando ci battiamo per l’ospedale e chiediamo un numero maggiore di forze dell’ordine». «La delibera è tempestiva – ha aggiunto Vincenzo Sanfilippo – appena saputo l’Amministrazione ha approvato la delibera. Vi dico che l’Asp di Bronte non è a conoscenza della presenza di nuovi emigrati. Chiediamo una maggiore presenza delle forze dell’ordine per garantire sicurezza». Alla fine, su richiesta dei consiglieri Ernesto Di Francesco e Thomas Cuzzumbo, il presidente Aldo Catania ha annunciato che si convocherà una nuova seduta di Consiglio per nominare una delegazione che andrà a conferire con il Prefetto. Fonte “La Sicilia” del 26-10-2023