Dopo la lettura della sentenza pronunciata dal presidente della III Sezione Penale della Corte di Appello di Catania, Carmela La Rosa, per 3 imputati la gioia è stata irrefrenabile. Giuseppe Leanza difeso dagli avvocati Samantha Lazzaro e Renato Radice, Giannunzio Fichera difeso dall’avv. Carmelo Peluso e Federico Montagno Cappuccinello difeso dall’avv. Carmelo Faranda del Foro di Messina sono stati assolti dall’accusa di spaccio di droga. I primi 2 per non avere commesso il fatto, il terzo anche perché il fatto non sussiste. Giannunzio Fichera, per un secondo capo di imputazione, dovrà però scontare un anno di carcere e pagare 3.000 euro di multa, ma inizialmente, complessivamente, era stato condannato ad 8 anni. Tutti e 3 erano stati arrestati nel gennaio del 2019 all’interno dell’operazione denominata “Sciarotta”. In quell’occasione su disposizione della Procura distrettuale antimafia di Catania i carabinieri arrestarono 12 persone, ritenute responsabili a vario titolo di associazione finalizzata a traffico e spaccio di stupefacenti. Il provvedimento traeva origine da una complessa indagine condotta dalla Compagnia Carabinieri di Randazzo e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, che ha consentito di accertare l’esistenza di un’organizzazione ben strutturata finalizzata alla detenzione e vendita di sostanza stupefacente di tipo marijuana a Bronte e territori limitrofi. Secondo gli investigatori la droga proveniva da vari canali di approvvigionamento, in particolare dai quartieri catanesi di Librino e Villaggio Sant’Agata e veniva venduta a Bronte con ricavi notevoli. In 11 scelsero il rito abbreviato, e il Gup il 18 febbraio 2020 inflisse pene pesanti per l’intera “banda”.
Oggi la Corte di appello, non solo ha assolto i 3 imputati, ma, riconoscendo le attenuanti generiche, ha ridotto le pene per tutti gli altri. Così Andrea Gullotti e Giuseppe Parisi, invece che 14 anni dovranno scontare 9 anni e 4 mesi di reclusione. Patrizio Cavallaro, Enzo Currenti, Gaetano Merlo, Luana Sciavarrello e Alex Spitaleri, dovranno scontare 4 anni di carcere al posto degli 8 inflitti dal Gup. Infine Lorenzo Sgroi, invece di 4 anni di reclusione più 8.000 euro di multa, dovrà scontare 2 anni e 4 mesi e pagare 5.000 euro. Inoltre il giudice ha revocato le pene accessorie dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici e dell’interdizione legale applicate per Patrizio Cavallaro, Enzo Currenti, Gaetano Merlo, Luana Sciavarrello e Alex Spitaleri e dell’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni per Lorenzo Sgroi. Revocata anche la misura di sicurezza della libertà vigilata per Andrea Gullotti e Giuseppe Parisi. Fonte “La Sicilia” del 17-07-2022