E’ finita. Finalmente la campagna elettorale fra le peggiori degli ultimi anni è finita. Lo avevamo scritto, dopo un confronto “monco”, in cui la stampa locale non è stata chiamata in causa. E poi parole. Tante parole, tanti ministri e politici visti in giro, e soprattutto tante falsità che si potevano tranquillamente risparmiare. Partiamo dal confronto, in cui è stata rimarcata l’assenza di Firrarello. Ma alle luce dei fatti, ha fatto bene. Un confronto senza temi, senza dibattito sui problemi veri e importanti, e soprattutto con il fallimento del secondo confronto, che era stato progettato, ma miseramente fallito quando qualche candidato, ha giustamente chiesto che il confronto vertesse su alcuni argomenti importanti per lo sviluppo del paese, e ogni candidato spiegasse la sua ricetta per quel determinato tema. Una campagna elettorale vissuta all’insegna di inaugurazioni quasi all’ordine del giorno, ma avvenute dopo oltre 5 anni di sindacatura, e grazie al rinvio delle elezioni causa covid. Inaugurazioni che invece di portare la gioia e la felicità per avere dato o restituito un’opera alla propria città, a prescindere da chi ha fatto il progetto o ottenuto il finanziamento, sono solo servite a dimostrare che tutto era bello solo perchè fatto da qualcuno, e nulla più, trasformando un momento di accrescimento e di lavoro per il proprio paese in mera campagna elettorale. Molti lavori importanti, sono ancora al palo, con ritardi in parte dovuti al coronavirus ma in altri casi per problemi vari. E la sfilata. Mai tanti ministri e sottosegretari erano passati da Bronte. Ma purtroppo, sappiamo bene che resta solo la passerella, in alcuni casi evitabile, di gente che di Bronte e del territorio non si è mai interessata e che non faranno nulla come accaduto spesso. Qualcuno addirittura è venuto a Bronte solo per parlare di servi e padroni, ma poco ha detto per i progetti o le idee per Bronte e per la Sicilia, visto il ruolo ricoperto. Poi le bugie, molte, e spesso inopportune. Sulla Zes, sull’ospedale, sulla Stuara Santa Venera e tante altre.
Ma andiamo con ordine, la Stuara Santa Venera, non ha nulla a che vedere con il Comune di Bronte, come si può vedere nella foto è un progetto della Città Metropolitana, (ex Provincia) fortemente voluta da Giuseppe Castiglione e dall’allora consigliere provinciale Nunzio Parrinello che nè porto avanti le istanze. E solo un caso che il finanziamento sia arrivato a poco dalle elezioni,e soprattutto grazie all’impegno dell’assessore Marco Falcone, che con il suo assessorato ha finanziato questa opera ad aprile 2019, e non certo della sinistra siciliana, per 5 anni al Governo con Crocetta e che nulla ha fatto per questa strada, e, come detto in comizio stasera, dall’onorevole Barbagallo, “speriamo che i lavori inizino presto”, non sapendo che i lavori sono già iniziati da un pò.
Stessa cosa per l’ospedale. Con un discorso ancora più complesso. L’ultimo finanziamento per l’ospedale per il pronto soccorso è stato fatto dall’Assessorato alla Salute guidato da Ruggero Razza. Il Comune di Bronte non c’entra nulla con questi lavori progettati e realizzati dagli uffici dell’Asp (come si può vedere nella foto). Il Comune non ha competenze sulla struttura e non ha mai progettato nè finanziato nulla, ma guarda caso, si legge in qualche opuscolo elettorale che il progetto è stato effettuato grazie all’attuale sindaco. Se guardiamo indietro, sappiamo bene che il declino dell’ospedale di Bronte è iniziato con Lombardo alla Regione e l’assessore Russo alla Sanità. Allora, solo per il gusto di togliere egemonia politica e terreno al senatore Firrarello, incominciò una guerra contro Bronte e l’ospedale. Guerra che portò al potenziamento del presidio di Biancavilla, e al depotenziamento di quello di Bronte. Una guerra continuata al tempo di Crocetta presidente e che solo negli ultimi anni ha visto muoversi qualcosa con il finanziamento per il Pronto soccorso quasi pronto da parte della Regione, e l’acquisto di una nuova Tac, già in fase di montaggio e altre piccole cose. Poi la Zes (Zone Economiche Speciali, con tanti sgravi per chi investe), dove il sindaco ha criticato anche in maniera eccessiva la Regione e il suo presidente. Ma guardando le carte, e in particolare la delibera di Giunta della Regione Siciliana numero 447 del 2019 si legge a chiare lettere che il Comune di Bronte è stato escluso perché “MANCA SHAPEFILE E CARTOGRAFIA CATASTALE DELL’AREA VETTORIALE GEOREFERENZIA” Come previsto dall’art. 5 dell’avviso. Dunque se c’è una colpa non è della Regione, e né della commissione di gara che ha giustamente incluso chi aveva le carte in regole ed escluso chi non le aveva, Bronte compreso. Non è corretto usare la campagna elettorale per denigrare o imbrogliare. La campagna elettorale è un momento di idee e di confronto su temi importanti per il futuro. Riflettete, e scegliete bene chi dovrà lavorare per i prossimi 5 anni per Bronte. In bocca al lupo a tutti, ma soprattutto ai tanti giovani che si sono messi in gioco. Il futuro è vostro. Luigi Saitta
???????? siamo alle comiche ????????????
Saitta tu no mi pari pi nenti Bruntisi ???????????? no tà scuddari a “parabola della pianta del fico” ????????
Come può un sindaco incolpare la regione per colpa dei propi amministratori. Se è davvero così è grave
Mi asterrò dal voto. Da una parte e dall’altra la “non voglia di fare crescere la città”!
Tra cinque anni rivedremo ancora il solito teatrino.
Mi auguro solo che il voto si svolga nella trasparenza più assoluta,o nel caso che la Procura proceda affinché ci sia serenità vera.
P.S. Un ultimo sforzo lo facciano i cittadini quando hanno la scheda elettorale tra le mani.
Saluti,Seby