Garantire una offerta sanitaria migliore con l’obiettivo di risparmiare non è certo facile. Ci sta provando l’ospedale di Bronte, dove ieri alla presenza del direttore generale dell’Asp 3, Gaetano Sirna, è stato presentato un progetto innovativo che, non solo dovrebbere fare risparmiare, ma migliorerà probabilmente l’offerta sanitaria ad alcuni pazienti cronici, togliendo loro l’assillo di ricordarsi quando devono effettuare i controlli. Una vera e propria rivoluzione presentata in una conferenza dove oltre a Sirna hanno partecipato fra gli altri il direttore Sanitario dell’Asp 3, Domenico Barbagallo, il direttore del distretto sanitario del Distretto, Giovanni Testa, il coordinatore sanitario dell’ospedale di Bronte, Salvo Calì, il dirigente medico dell’ospedale di Bronte dott. Renato Passalacqua e i primari delle varie unità operative dell’ospedale, insieme all’equipe medica che si occuperà del progetto guidata dal dirigente del reparto di «medicina«, dr. Ragusa, composta da medici della stessa «medicina» e del servizio di «cardiologia». Presenti anche i medici di famiglia e i sindaci di Bronte, Pino Firrarello, di Maletto, Pippo De Luca, di Maniace, Salvatore Pinzone Vecchio e di Randazzo, Ernesto Del Campo, con i consiglieri comunali di Bronte, Angelica Prestianni e Salvino Luca. «Ci siamo resi conto – spiega il dott. Passalacqua – che una buona percentuale di accessi al Pronto soccorso e conseguentemente poi di ricoveri è costituita dai pazienti con scompenso cardiaco. Ricoveri che gravano sui conti della Sanità pubblica e che potrebbero essere evitati con controlli più puntuali. Per questo abbiamo deciso di coinvolgere i medici di base nella scelta di 100 pazienti con scompenso cardiaco. Costoro saranno i destinatari dei servizi del progetto. Li contatteremo, diremo loro quando devono venire in ospedale per effettuare dei prelievi e, se hanno difficoltà, saremo noi a recarci a casa loro. In giornata metteremo a disposizione anche dei loro medici di famiglia i risultati e studieremo quali ulteriori accertamenti bisognerà eseguire o, eventualmente, prescrivere la terapia». «Fatto ciò – continua Passalacqua – saremo noi stessi a richiamare il paziente quando sarà necessario ripetere gli esami per verificare il suo stato di salute». I sindaci hanno applaudito l’iniziativa anche se Firrarello ha affermato: «Mi complimento con voi e vi ringrazio per l’iniziativa. Questo progetto arriva però con 20 anni di ritardo. Ho sempre detto che uno dei problemi della sanità è lo scollamento fra i medici di base, il Distretto sanitario e l’ospedale. E senza la loro sinergia si sprecano risorse».
Fonte “La Sicilia” del 21-05-2013