Tutto fermo per l’ospedale di Bronte, in attesa che si delinea il futuro governo della Sicilia. Attualmente tutto è fermo, nonostante proclami e annunci sulla imminente ripresa dei lavori. Negli ultimi tempi il tema della ripresa dei lavori è quello di maggiore importanza, a cui è legata tutta la futura impostazione del nosocomio. La nuova rete ospedaliera prevede per Bronte un ospedale di zona disagiata, con ulteriori tagli di posti letto e reparti. Un prezzo alto per un territorio lontano dai grossi centri e con enormi difficoltà in caso di nebbia o neve. Il direttore dell’asp 3,Giuseppe Giammanco, ha confermato che a breve riprenderanno i lavori, con lo spostamento del pronto soccorso nei locali dell’attuale farmacia, con un maggiore spazio per le prestazioni urgenti. Proprio questo è uno dei nodi maggiori, la popolazione chiede a gran voce un potenziamento del pronto soccorso e dei servizi diagnostici connessi,insieme al mantenimento del punto nascite, del servizio di rianimazione e soprattutto della chirurgia d’urgenza al momento un po’ in impasse. Il nuovo primario di chirurgia, dott. La Porta, ha il delicato compito di riorganizzare l’unità. Ultimamente ridimensionata è con evidenti problemi nei festivi e notturni, n cui i chirurghi lavorano solo per reperibilità. Un caso urgente nelle ore critiche, dovrebbe essere trasferito in ospedali di città, con conseguente rischio per il paziente. Inoltre, i servizi di urologia sono stati sospesi da mesi, e nonostante varie proteste, gli ambulatori ristrutturati sono rimasti chiusi, con i pazienti deviati ad Acireale, ma che spesso non hanno la possibilità di andare coi mezzi pubblici, e rinunciano a visite di controllo e prevenzione. A rischio anche Ortopedia, nonostante le migliaia di prestazioni erogate ogni anno. La gente è sempre più sfiduciata, e attende delle risposte che da anni mancano. Finora molte chiacchiere e pochi fatti. Questo sistema sanitario penalizza i territori e mette in difficoltà i grandi ospedali che ricevono un maggior numero di accessi con allungamento dei tempi di risposta, e maggiore probabilità di casi di malattia sanità. Un territorio che attende delle pesanti risposte, e soprattutto sapere il destino di un ospedale unico nel territorio. Fonte “La Sicilia” del 24-10-2017