Torna alla ribalta la ripresa dei lavori all’ospedale di Bronte, fermi da diversi anni, e che solo qualche mese fa, in occasione di un incontro al Collegio Capizzi di Bronte, ha visto il direttore dell’Asp 3, dott. Giuseppe Giammanco, dichiarare che a breve i lavori sarebbero ripresi. Ma da allora nulla, almeno fino a qualche giorno addietro, quando i firmatari di una interrogazione all’Ars, i deputati Musumeci, Ioppolo e Formica, si sono visti recapitare una nota dell’Assessorato Regionale alla Salute, in risposta alla loro interrogazione, che li avvisa di una ispezione, per capire i motivi dell’interruzione, e dei passi necessari per la ripresa dei lavori. L’interrogazione era stata presentata nel 2016, in seguito alle proteste dell’Osservatorio per la tutela dei Diritti alla Salute, composto dai sindaci del comprensorio sanitario che gravita intorno al nosocomio brontese. I lavori furono consegnati a dicembre 2006 ed avrebbero dovuto essere finiti entro due anni. Ma diversi problemi, tra cui il commissariamento della ditta esecutrice dei lavori, hanno impedito il completamento, causando quasi 10 anni di ritardo. Ora, lo stesso onorevole Musumeci, ha avuto risposta dall’Assessorato alla Salute, che con una nota ufficiale, lo ha informato che “è già programmato un accesso ispettivo specificamente finalizzato allo stato di attuazione degli interventi già avviati – per il Presidio ospedaliero di Bronte -, che si terrà entro le prossime due settimane”. A breve, e precisamente entro fine maggio, si dovrebbero avere notizie precise sulla ripresa dei lavori. Anche se resta scetticismo su una situazione che si protrae da anni. Nella stessa interrogazione, Musumeci aveva evidenziato come “dopo dieci anni dal progetto iniziale, l’importo di 7 milioni di euro allora stanziati appariva non più sufficiente per completare la ristrutturazione del nosocomio palesandosi così la necessità di un ulteriore finanziamento di fondi”. L’assessorato ha assicurato di “fornire gli esiti dell’accesso e gli aggiornamenti richiesti”. Entro fine maggio, si dovrebbero avere notizie precise sulla ripresa dei lavori. Anche se resta scetticismo su una situazione che si protrae da anni. Nella stessa interrogazione, si chiede se gli oltre 7 milioni di euro previsti allora, bastino ad eseguire i lavori previsti, visto che, sono passati quasi 10 anni dall’avvio, e molte cose sono cambiate, con la possibilità che ci sia necessità di altri finanziamenti. Ma allo stesso tempo, la nuova rete ospedaliera, prevede dei tagli ad alcuni reparti, come l’Urologia, che con i lavori è stata dotata di ambulatori nuovissimi e funzionali, ma al momento senza medici e con reparto ed ambulatorio momentaneamente chiusi. Situazioni paradossali, che purtroppo ancora una volta penalizzano, dal punto di vista sanitario, un intero territorio. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 24-05-2017