Si riaffaccia con prepotenza il problema covid nel versante nord dell’Etna. E non solo per i numeri dei contagiati che, in linea con il resto dell’Isola, tornano a preoccupare, ma per i risvolti che il contagio provoca. Ieri mattina, infatti, sono state sospese le attività nell’Unità operativa di Chirurgia, dell’ospedale “Castiglione Prestianni” di Bronte. Un operatore, infatti, è risultato positivo e di conseguenza l’intera attività è stata sospesa in attesa dell’esito dei tamponi molecolari a tutti, medici, infermieri ed operatori, e della sanificazione dei locali. Solo dopo tutto ciò, l’attività in chirurgia potrà riprendere regolarmente. Intanto dall’Asp fanno sapere che le condizioni dell’operatore risultato positivo sono buone. Del resto era stato preventivamente vaccinato. Per questo si continua ad invogliare la gente a vaccinarsi, l’unica arma che abbiamo per evitare la forma grave dell’infezione che a quanto pare nel versante nord ovest dell’Etna tenta di dilagare. I numeri, infatti, sono impietosi. Complessivamente i contagiati sono 121 così suddivisi: 50 a Bronte, 3a Maletto, 11 a Maniace e ben 57 a Randazzo cui spetta il record poco incoraggiante.
Quello che preoccupa tutti è però il rischio che in giro circolino diversi asintomatici. Non tutti, infatti, si sottopongono con gioia al tampone per timore di essere sottoposti a quarantena, rischiando di provocare ulteriore contagio. «Il dato del contagio – afferma il sindaco di Bronte, Pino Firrarello – deve stimolare il nostro buonsenso al rispetto delle regole, come l’obbligo della mascherina anche all’aperto. La maggioranza dei soggetti positivi sono completamente asintomatici o ne presentano di lievissimi, grazie anche e soprattutto al processo di vaccinazione. «Bronte si presenta infatti con dati superiori del 2% circa rispetto alla media siciliana sia tra i vaccinati con almeno una dose (72%), che degli immunizzati (63,5%). «È il momento – conclude – di dare l’ultima e decisiva mazzata al Covid, concludendo al più presto le vaccinazioni: l’Hub è a vostra disposizione». Più preoccupato il sindaco di Randazzo Francesco Sgroi, che questa sera alle ore 17 ha organizzato una conferenza stampa per presentare un progetto che dovrebbe imporre sul territorio comunale maggiori controlli anticovid: «Il dato ci mette in allarme – afferma – Qualora non vi sia un’inversione di tendenza, certamente saranno imposte dagli organi preposti misure più restrittive per contenere il propagarsi del contagio. Vi informo – continua – che la maggior parte dei contagiati purtroppo non è vaccinato ed alcuni di loro si trovano in ospedale. Tutti quelli che avevano completato il ciclo di vaccinazione invece, benché positivi, sono quasi totalmente asintomatici.
«Del resto – ribadisce – Randazzo non è diverso dal resto del Paese dove l’80% dei positivi non è vaccinato e chi si vaccina non finisce in ospedale. Si ritiene di conseguenza opportuno ribadire l’importanza del vaccino e si invita vivamente la popolazione non ancora vaccinata a farlo, per salvaguardare la propria salute, quella dei propri famigliari e della comunità intera». E se a Bronte l’hub vaccinale di viale Catania è praticamente sempre aperto, a Randazzo, fino al 30 settembre, ci si può sottoporre alla vaccinazione senza prenotazione ogni lunedì, mercoledì e venerdì, dalle ore 16 alle 18 e le domeniche dalle ore 16 alle ore 20, presso il centro diurno per anziani sito a Randazzo in piazza Ospedale. Nell’attesa che la maggior parte della gente si convinca a vaccinarsi, le autorità però chiedono maggiore prudenza nei comportamenti, dopo una estate dove per molti sembra che il covid non sia esistito e non abbia provocato solo in Italia 130 mila decessi. Fonte “La Sicilia” del 06-09-2021