Il disagio dei residenti delle Aree montane che vedono pian piano ridimensionare, se non sopprimere, i servizi ospedalieri nei propri territori – come accade nel versante Nord dell’Etna con l’ospedale di Bronte – arriva in Parlamento. Merito dell’on. Giuseppe Castiglione che – come annunciato in occasione dell’incontro “Giù le mani dall’ospedale di Bronte” organizzato dalla Uil, dalla Cgil e da un Comitato cittadino – ha presentato, al collegato alla legge di Bilancio nazionale per le Aree interne, un emendamento che dà finalmente respiro al diritto alla Salute anche a chi abita in paesi lontani dalle grandi città. L’emendamento aggiunge alla legge l’art. 6 bis, costituito da 2 commi. Il primo non lascia spazio a possibili interpretazioni. “Al fine – si legge – di garantire il diritto alla salute e l’accesso ai servizi sanitari ai cittadini residenti in zone montane che presentano particolari difficoltà di accessibilità stradali e ferroviarie, connesse con le caratteristiche orografiche del territorio, in deroga alla normativa vigente in materia di classificazione delle strutture ospedaliere, ai presidi ospedalieri situati in comuni dichiarati capofila di aree interne, classificati quali ospedali di zona disagiata e il cui bacino di utenza insiste sul territorio di più province, le Regioni in sede di programmazione della rete ospedaliera attribuiscono la classificazione di presidio ospedaliero di base ai sensi del decreto del ministro della Salute 2 aprile 2015 n. 70”.
Il secondo comma è classico in un Paese come l’Italia che guarda a non superare determinati tetti di spesa e impone che “all’attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. E a sperare che l’emendamento presentato dall’on. Castiglione diventi legge è un intero territorio che abbraccia i Comuni del versante Nord dell’Etna e quello meridionale dei Nebrodi, entrambi lontani dai grandi ospedali di città e, soprattutto, collegati da una rete viaria lenta e anacronistica, quasi impercorribile durante gli inverni ghiacciati. Un territorio dove, di conseguenza, il tema sull’ospedale non può che essere particolarmente sentito dalla gente che non si spiega perché un’area così vasta debba rimanere senza un nosocomio di Base. GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 16-02-2025