“I criteri adottati per calcolare l’Isee, (Indicatore della situazione economica equivalente), ovvero lo strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie, sono illegittimi e penalizzano le fasce realmente più deboli”. Lo ha affermato il vice presidente del Consiglio comunale di Bronte, Giuseppe Di Mulo, a Roma in occasione dell’assemblea dell’Anci, cui è componente della Commissione nazionale per le Politiche sociali: “Lo ribadiscono anche alcune sentenze del Tar – ha affermato Di Mulo – i criteri del calcolo Isee vanno ridefiniti. La popolazione con reddito basso, infatti, dovendo dichiarare anche i beni immobili di valore minimo, vedono alzare il proprio reddito fino a superare le soglie per ottenere i servizi, esattamente come i portatori di handicap e gli invalidi con diritto di accompagnamento che percepiscono delle indennità”. “Concordo pienamente con il vice presidente Di Mulo. – ha aggiunto il sindaco Graziano Calanna – Le indennità di invalidità o di accompagnamento utili a sostenere i servizi alla persona disabile o le piccole abitazioni, non possono essere inseriti nel calcolo dell’Isee”.