Al racconto che da anni descrive il continuo depotenziamento dei servizi dell’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte, oggi si aggiunge un capitolo misterioso. La dottoressa Maria Mancuso, responsabile dell’Unità operativa di Pediatria, ha inviato una nota ufficiale ai direttori dell’ospedale e del Pronto soccorso, annunciando la sospensione della Guardia attiva nel suo reparto. Quando però abbiamo chiesto lumi all’Asp 3 di Catania, chiedendo di spiegare le motivazioni dell’ennesimo depotenziamento, ci è stato detto di non esserne a conoscenza e che il servizio era attivo. Eppure, la nota della dottoressa Mancuso era particolarmente chiara: «Visto che a tutt’oggi persistono le condizioni di chiusura del Punto nascita, – si legge – si interrompe la Guardia attiva di Pediatria, con l’attivazio – ne della Pronta disponibilità». Un provvedimento importante perché fa si che i pazienti in emergenza non trovino più un pediatra pronto a garantire assistenza. Se necessario il medico del Pronto soccorso dovrebbe telefonare al pediatra reperibile e quest’ultimo dovrebbe arrivare in ospedale al massimo in 30 minuti. E in 30 minuti in un ospedale può succedere di tutto. Possibile che a Catania non ne sapessero nulla?
Ufficialmente è così, con il dott. Angelo Tarascio, direttore del Dipartimento materno infantile dell’Asp 3 che, attraverso l’Ufficio stampa, afferma: «La Guardia attiva nella Pediatria di Bronte non è sospesa. Ci sono delle criticità che, qualora verranno sottoposte a questa direzione, verranno vagliate per individuare le opportune soluzioni». E, infatti, ieri in tarda serata abbiamo saputo che il provvedimento di sospensione era stato ritirato. Cosa è accaduto nel frangente? Ed inoltre quali sono le motivazioni che qualche giorno fa hanno spinto la dottoressa Mancuso a inviare il provvedimento di sospensione? Ufficialmente il perdurare della chiusura del Punto nascita, ma in tanti confermano che in questo momento nell’Unità operativa di Pediatria operano soltanto 5 medici, compresa la responsabile, che vanno lodati per i turni massacranti cui sono sottoposti. Da soli, però, non possono tenere in piedi un intero reparto con tutti i servizi che questo deve offrire. GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 26-11-2023