In via Annunziata, nel pieno centro storico di Bronte, per terra si vedono ancora i segni del sangue, testimone di come si possa morire a 32 anni a causa di una lite scoppiata per una banale contravvenzione di circa 400 euro. Vincenzo Spuches, operatore ecologico di Bronte, lascia una giovane moglie e 3 figli piccoli, accoltellato per strada veramente per futili motivi. L’uomo, infatti, tempo fa aveva comprato un auto da Salvatore Portaro, pensionato di 70 anni di Bronte. Ma, come qualche volta si fa per non aumentare le spese, non è stato formalizzato il passaggio. Tutto è andato bene fino a quando Spuches non è stato fermato in un posto di blocco e multato perché guidava senza patente. Le Forze dell’Ordine in quell’occasione non si sono limitati a sanzionare il conducente, ma anche colui che ancora, sulla carta risultava il legittimo proprietario, responsabile di “incauto affidamento” del veicolo. Quando Salvatore Portaro si è visto notificare il verbale ha deciso subito che non doveva essere lui a pagarlo, bensi Spuches che era il possessore del veicolo. E nei giorni scorsi il figlio di Portaro di 37 anni si sarebbe incontrato con Spuches chiedendogli fermamente di pagare il verbale. L’atteggiamento però a quest’ultimo proprio non è andato giù fino a decidere di chiarire la vicenda una volta per tutte. Così ha arruolato 2 amici e ieri sera, intorno la mezzanotte, si è recato da Portaro in un vicolo di via Annunziata.
Salvatore Portaro
Sotto casa ha incontrato proprio il figlio con cui è iniziata una discussione così furibonda che non poteva che finire a botte. Le urla hanno svegliato l’anziano padre che è uscito in soccorso del figlio. E qui la lite si è trasformata in tragedia. L’anziano padre ha tirato fuori un coltello a serramanico che forse teneva in tasca e lo ha infilzato nel petto dell’operatore ecologico, trafiggendo forse il cuore. Spuches barcollante e sanguinante, infatti, ha avuto la forza di compiere qualche passo verso via Annunziata per poi stramazzare per terra. Nella colluttazione anche Portaro si è ferito ad un braccio, ed i carabinieri, nel tentativo di ricostruire la vicenda, stanno cercando di capire chi o cosa lo abbia potuto ferire. L’arrivo dell’ambulanza del 118 non ha potuto far nulla per il giovane, mentre l’anziano aggressore prima si è rifugiato in casa e poi è stato trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale di Bronte per farsi medicare. Informati dell’accaduto, i carabinieri della Stazione di Bronte si sono subito precipitati sul posto ed, insieme ai colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia di Randazzo, hanno iniziato le indagini supportati dai militari della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Catania. Tutti i presenti sono stati interrogati, fino a quando il pensionato, incalzato dalle domande dei carabinieri, ha confessato l’omicidio. Così per lui, fino a quel momento incensurato, si sono aperte le porte del carcere di Catania Piazza Lanza. La magistratura ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima che, nel 2009, era già scampata ad un agguato mentre si trovava a Maletto in compagnia di un noto pregiudicato mafioso di Bronte. Sequestrata l’arma del delitto ed altri elementi ritenuti utili alle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania. Rimane il dramma della famiglia Spuches e dei poveri bambini rimasti senza padre per colpa di una banale lite per miseri 400 euro.
L.S. Fonte “La Sicilia” del 29-05-2014