Accoglienza e integrazione lavorativa per quattro bengalesi, ospiti del “Sai” (ex Sprar) di Bronte, in un’azienda tessile, la “Creation confezioni”, che ne ha finanziato gli stage e sta formando i quattro tirocinanti nella produzione di abiti griffati, con l’obiettivo, al termine del periodo di formazione previsto per settembre, di assumerli a tempo indeterminato. Rocco Sciacca, presidente della cooperativa Iride di Scordia, ente gestore del “Sistema accoglienza integrazione” (Sai) di Bronte, ha detto: “Nonostante il periodo di crisi economica, legato alla pandemia da Covid-19, e alcune difficoltà burocratiche, c’è ancora chi tende la propria mano all’“altro”, offrendogli l’opportunità di ricostruire la propria identità partendo dall’indipendenza economica”.
La coordinatrice del “Sai”, Tiziana Tardo, ha spiegato: “Alcuni ospiti beneficiari del Sistema di accoglienza e d’integrazione, desiderosi di poter aiutare le loro famiglie nei paesi d’origine, hanno già concluso tirocini in altre aziende tessili della zona artigianale di Bronte, che hanno compartecipato ai costi sostenuti dallo Sprar per la specifica attività di integrazione”. La dottoressa Tardo ha precisato: “La Creation confezioni di Franca Carroccio, c’è da dire, ha accolto il maggior numero di tirocinanti e con spese a suo totale carico. Attualmente ne ha quattro, ma ne ha assunto già uno a tempo indeterminato, che così è uscito dal programma di accoglienza”. L’ex Sprar oggi “Sai” di Bronte attualmente ospita 21 richiedenti asilo, di cui 14 provenienti dal Bangladesh (fra cui i 4 tirocinanti della regione del Bengala), 2 dal Gambia, 3 dal Mali e 2 dalla Nuova Guinea. Luigi Putrino Fonte GDS
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