La Sanità nazionale con il decreto Balduzzi e quella regionale con il piano della rete ospedaliera investono maggiori capitali per le strutture sanitarie e ospedaliere delle grandi città, in nome di un più vasto bacino di utenze da servire, lasciando al versante nord dell’Etna le briciole, così gli amministratori di Bronte provano ad allargare il bacino di utenza. Il sindaco, Graziano Calanna e il presidente del Consiglio comunale, Nino Galati, insieme al consigliere comunale Antonio Petronaci, puntano ad allargare il Distretto sanitario di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo ai Comuni di Cesarò, San Teodoro e Santa Domenica Vittoria, tutti in Provincia di Messina, oggi appartenenti al distretto di Taormina. Così si arriverebbe a un distretto di circa 50mila abitanti che non può avere certo i servizi sanitari e ospedalieri che ha oggi. E per raggiungere questo obbiettivo fanno studiare l’iter all’avvocato Giuseppe Gullotta che afferma: «La possibilità esiste, basta un decreto del presidente della Regione su richiesta dei territori». «L’iter amministrativo – affermano il sindaco Calanna e il presidente Galati – che ha portato, sbagliando, a escludere dal distretto sanitario di Bronte, i Comuni di Cesarò San Teodoro e Santa Domenica Vittoria, va rivisto. Questi Comuni della provincia di Messina nei fatti non usufruiscono dei servizi del distretto di Taormina, cui appartengono, ma di quelli di Bronte. Se accorpati al Distretto di Bronte i benefici sarebbero notevoli a cominciare dal potenziamento dei servizi ambulatoriali, per continuare con i benefici della legge 328. Soprattutto, però la nuova geografia del distretto sanitario e l’incremento delle popolazione ci consentirebbero di riaprire il dibattito sulla rete ospedaliera, che a noi ha assegnato un ospedale di zona disagiata che lascia intatti tutti i disagi». I sindaci di tutti i Comuni sono già stati coinvolti nel nuovo progetto e sono concordi. Insieme i primi cittadini dopo diversi incontri hanno anche programmato il percorso da seguire: l’avvocato Gullotta, infatti, preparerà gli atti che prima dovranno essere approvati dalle Giunte municipali e poi dai Consigli comunali. Fatto ciò, verrà effettuata una richiesta formale al presidente Musumeci. Due versanti, quello nord dell’Etna e quello sud dei Nebrodi, di fatto periferie, sperano che questo serva a garantire loro quel diritto alla Salute che un ospedale, con appena un reparto di Medicina generale, una Chirurgia ridotta che effettua solo interventi in day surgery senza posti letto e un Pronto soccorso, non credono possa garantire. L. S. Fonte “La Sicilia” del 11-02-2018
speriamo che lofano finora niende di niende visto