Una festa con poche parole. Di contro, però, tanti giochi, laboratori e divertimento insieme, perché sono solo mentali le barriere che separano un europeo da un africano, esattamente come un giovane da un anziano. Ed ecco che la “Giornata del rifugiato 2019”, celebrata ieri a Bronte nella casa di Riposo “San Vincenzo De Paoli”, si è trasformata in una vera occasione per fare integrazione. Bandito il tradizionale convegno protagonista negli anni passati, la giornata ha visto gli ospiti dello Sprar di Bronte stare insieme con gli anziani della Casa di riposo e i disabili di Bronte, organizzando giochi e anche lavori di ogni tipo. Un modo per realizzare vera integrazione, imparare l’uno dall’altro e capire che non è certo la religione o il colore della pelle che può dividerci. Una giornata che piano piano ieri si è trasformata in un evento, sia perché organizzata insieme con il Gruppo Agresci degli Scout, con la Misericordia, con la Pro Loco, con il Telefono Rosa e con l’Unitalsi, sia perché è stata arricchita dalla presenza di Douglas Booth, l’attore inglese protagonista del “grande schermo” e testimonial della campagna “#WithRefu – gees” promossa dall’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati.
Ed allora ecco che alcuni ospiti dello Sprar hanno imparato i trucchi della briscola, in cui i nonnini della Casa di Riposo sono imbattibili, e delle ragazze siriane hanno avuto la possibilità di carpire i segreti in cucina delle nonne siciliane, tutte incuriosite dalla presenza dell’attore inglese al punto che una nonnina non ha resistito e ci ha chiesto: “Cu è stu bellu figghiu?” E lui non si è certo risparmiato, stringendo mani, facendo selfie e firmato autografi per partecipare a questo momento di condivisione. «Dobbiamo – ha affermato – dare sostegno alle famiglie che sono costrette a fuggire». Alla festa hanno partecipato il sindaco Graziano Calanna e il consigliere Samanta Longhitano: «Ringrazio la Cooperativa Iride che gestisce il progetto e lo Sprar di Bronte – ha affermato il sindaco – la protezione umanitaria è un nostro preciso dovere. Lo Sprar è un sistema che funziona perché abbatte il disagio non solo dei migranti, ma soprattutto delle città che li ospitano. Produce un vero inserimento e vera integrazione». «Questa è una data importante per costruire un mondo senza barriere – ha affermato Cristina Cannata dell’Unitalsi – da sempre siamo presenti nel territorio per un mondo dove la diversità è una ricchezza».
«Da più di 30 anni – ha aggiunto Antonella Caltabiano del Telefono Rosa – ci battiamo per i diritti delle donne provenienti anche da Paesi e culture diverse. Lanciamo un messaggio contro la discriminazione, l’emarginazione e ogni forma di sopraffazione». Infine l’organizzatrice, la responsabile dello Sprar di Bronte, dott. Tiziana Tardo: «Abbiamo intitolato questa giornata Ponti e non muri: un mondo senza barriere. Noi dal 2013 promuoviamo il principio che non esistono diversità». Fonte “La Sicilia” del 22-06-2019