“Percorso diagnostico-terapeutico ed assistenza domiciliare non solo per i cardiopatici o i malati cronici, ma per tutti i pazienti che soffrono di qualsiasi patologia e non hanno un’adeguata assistenza”. E’ la richiesta forte che il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, ha rivolto ai vertici dell’ospedale di Bronte e del Distretto sanitario. Il primo cittadino, infatti, ad appena 24 ore dalla sua proclamazione, ha incontrato in Comune il dott. Salvo Calì, coordinatore sanitario dell’ospedale di Bronte, giunto con il dott. Renato Passalacqua ed il dott. Vito D’Urso del Distretto sanitario di Bronte. All’incontro hanno anche partecipato i consiglieri comunali Vittorio Triscari e Salvino Luca. Durante il vertice il dott. Calì ha anticipato i lusinghieri risultati del progetto che i medici dell’ospedale e del Distretto sanitario, da circa due anni effettuano con la collaborazione dei medici di famiglia a favore dei cardiopatici. Risultati che saranno resi noti il 18 luglio in un convegno che si terrà nel Castello Nelson. “Oggi l’ospedale – ha affermato il dott. Calì – coinvolgendo i medici di base, mette a disposizione dei pazienti con scompenso cardiaco una apposita equipe medica che garantisce tutto il percorso diagnostico-terapeutico educativo, organizzando gli appuntamenti, gli incontri, l’assistenza domiciliare e sollevando così il paziente da ogni difficoltà organizzativo-burocratica”. “Un servizio che abbiamo avuto modo di apprezzare – ha ribadito il sindaco Calanna – e che bisogna applicare anche alle altre patologie e non solo croniche. Spesso nelle famiglie, infatti, le difficoltà si moltiplicano all’insorgere di problemi di salute. E le istituzione hanno il dovere di stare loro vicine. Del resto, come per i cardiopatici, la collaborazione fra medici di base e dell’ospedale anche per altre patologie garantirà una migliore assistenza sanitaria e soprattutto abbatterà i costi di gestione dell’ospedale, limitando i continui ricorsi al Pronto soccorso”. In pratica per il sindaco è importante allargare i servizi ospedalieri per garantire il diritto alla salute e migliorare la qualità della vita dei possibili pazienti in un territorio montano e con tante difficoltà. Idea che, pur rappresentando una piccola rivoluzione nei servizi sanitari, è piaciuta e che nelle prossime settimane sarà vagliata nei dettagli.
L.S: Fonte “La Sicilia” del 19-06-2015