C’è apertura da parte della Soprintendenza di Catania e da parte dell’assessore regionale ai Beni culturali, Carlo Vermiglio, a rivedere la bozza del Piano paesaggistico. Certo, però, così come è stato preparato, piace poco un pò a tutti. Questo è emerso in occasione del “Forum sul Piano paesaggistico dell’area Simeto – Etna, organizzato dall’Alcap (associazione di professionisti, artigiani e imprenditori) di Bronte e patrocinato dagli ordini e collegi professionali etnei all’interno del Real Collegio Capizzi. Presenti il vice sindaco di Bronte, Vittorio Triscari e gli amministratori dei Comuni della Valle del Simeto e del versante nord dell’Etna, tutti hanno contestato gli eccessivi vincoli che il Piano impone in alcune aree. Vincoli che, a sentire i relatori a Bronte, se istituiti nel passato, avrebbero pure penalizzato la pistacchi coltura. E se Randazzo ha segnalato come spesso la Soprintendenza veda boschi, con tutti i vincoli che ne scaturiscono compreso l’assoluta edificabilità, dove c’è appena qualche albero, ci si rende conto di come il territorio rischi la mummificazione. “Vi siete chiesti – ha detto il sottosegretario Castiglione – perché nei pistacchieti non si verificano incendi? Perchè sono curati dagli uomini”. L.S. Fonte “La Sicilia” del 14-12-2016