Ritorna il problema anestesisti all’ospedale di Bronte, a causa di un numero esiguo di medici con questa specializzazione, che purtroppo porta alla carenza di personale con questa qualifica, causando problemi di sovraccarico di lavoro. A Bronte, nel presidio ospedaliero che dovrebbe avere 8 anestesisti in organico, al momento sono rimasti solo 4 medici con questa qualifica, di cui uno, per motivi vari, che non esegue turni notturni o di reperibilità, portando a tre gli anestesisti a tempo pieno. Un problema che potrebbe creare ripercussioni sul lavoro dell’ospedale, con medici costretti a fare più turni del previsto e qualcuno che addirittura arriva anche a dieci notti al mese. E il problema potrebbe diventare ancora più grave nel periodo natalizio, quando, giustamente, molti medici hanno il diritto di passare almeno una festa in famiglia.
L’Asp 3, informata della situazione, ha subito chiarito alcuni aspetti. Infatti per cercare di risolvere il problema, il dirigente del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione degli ospedali di Biancavilla, Bronte e Paternò, dott. Pietro Ciadamidaro, sta cercando di coprire le mancanza di Bronte, con il personale di Biancavilla. Mentre l’Asp, sotto la direttiva del commissario, dott. Maurizio Lanza, ha predisposto un bando provinciale, per permettere agli anestesisti in servizio all’Asp, di effettuare turni in surplus orario a Bronte, proprio per garantire l’importante servizio, anche se la carenza di anestesisti è palese in tutti gli ospedali. Ma se per il giorno il problema non sembra esserci, la notte e le reperibilità difficilmente vengono coperte dal personale esterno, caricando di lavoro i tre rimasti assegnati a Bronte. «Già in passato abbiamo sottoposto questo problema all’Asp – dichiara Biagio Venia, presidente del Comitato a difesa dell’ospedale –e devo dire che immediatamente il dott. Lanza e i suoi collaboratori si sono attivati per risolvere il problema. Purtroppo questo deriva dal trasferimento di alcune unità, una in mobilità verso Acireale, uno divenuto titolare a Biancavilla e un altro andato in altre sedi, che non sono state rimpiazzate. Ci auguriamo che anche stavolta ci sia un intervento celere e risolutivo». LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 13-11-2019