La Regione siciliana ha previsto che il Punto nascita dell’ospedale Castiglione Prestianni debba rimanere aperto in deroga alla norma che vuole chiusi tutti i reparti dove si effettuano meno di 500 parti l’anno, ma la “fuga” di alcuni medici da Bronte rischia di compromettere il servizio. Momenti di preoccupazione nella Città del pistacchio dopo la notizia che alcuni medici attualmente in servizio nel reparto di Ginecologia dell’Ospedale hanno, legittimamente, partecipato a dei concorsi per trasferirsi dall’Asp 3 di Catania agli ospedali di altre aziende ospedaliere di Catania. Preoccupazione perché il numero di medici in servizio, nella Ginecologia brontese, è già estremamente ridotto, con l’Asp che ha sempre denunciato la difficoltà a reperire medici che accettano di operare a Bronte. Cosa succederà se i medici dovessero trasferirsi e non potrebbero essere sostituiti? Il dato è semplice. Secondo le notizie ricevute sarebbero 2 i medici già inseriti in graduatorie di concorsi in posizione utile al trasferimento La pianta organica dell’ospedale prevede che a Bronte, nel reparto di Ginecologia, debbano operare 8 dirigenti medici. Bene, già adesso ne mancano 3, di conseguenza in servizio sono solo 5. Se 2 di questi dovessero andarsene rimarrebbero in 3, un numero insufficiente per garantire il servizio continuativo per le 24 ore, come dovrebbe fare un Punto nascita che si rispetti. Fortunatamente l’Asp rassicura. Ci ricorda che «sono in corso procedure selettive aziendali per la copertura di 190 posti di dirigente medico di varie discipline, che hanno fatto registrare una buona partecipazione, e all’esito delle quali si spera di poter risolvere alcune delle criticità presenti». Fra questi circa 40 sono ginecologi. Non è escluso quindi che l’emergenza possa tranquillamente rientrare.
A Bronte e nell’intero comprensorio però la preoccupazione resta. Da una ricognizione, infatti, risulta che nel nosocomio complessivamente mancano 29 medici, cui però bisogna aggiungere i 6 specialisti della Psichiatria chiusa da tempo ed inspiegabilmente non riaperta. Il quadro che riguarda i reparti è sconfortante. Nel Pronto soccorso mancano 6 medici, in Anestesia ne mancano 4 ed altri 2 medici mancano in Pediatria. L’Ortopedia, un tempo fiore all’occhiello, è il reparto con la maggiore carenza: mancano addirittura 7 medici. E l’elenco non è finito: un medico manca nel servizio di Cardiologia, 3 nella Lungodegenza e, infine, altri 3 medici mancano in Medicina. «La situazione è complessa e vergognosa! – esclama il sindaco di Bronte, Pino Firrarello – Non è possibile che dopo che l’Asp ha investito risorse pubbliche per ristrutturare la sala operatoria e la sala parto dell’Ospedale adesso si rischi di dover sospendere il servizio per mancanza di medici. La Regione poi ha le colpe maggiori: un governo che si rispetti non può accettare che vi siano ospedali dove i medici sono in più rispetto alle previsioni ed ospedali con gravi carenze. È vero – continua – che a Bronte si effettuano pochi parti, ma è anche vero che questo territorio ha diritto ad avere il servizio. Noi abbiamo posto il problema chiedendo un incontro all’assessore alla Sanità ed alla Commissione regionale competente. Che la Regione siciliana ci dica realmente cosa vuole fare dell’ospedale di Bronte». L.S. Fonte “La Sicilia” del 20-04-2023