Ha lasciato degli strascichi il salvataggio di un gruppo di Scout avvenuto il 23-11-2008 in nottata in prossimità di Piano dei Grilli a Bronte. Due lettere sono state inviate al giornale “La Sicilia” per chiarire l’accaduto. Una da parte dei Capi Scout, ed una da parte del Commissario V. Crimi, comandante del Distaccamento Forestale di Bronte. Le riportiamo integralmente e lasciamo ai lettori ogni giudizio.
«Gli scout non s’erano smarriti»
Per nome e conto dei capi del gruppo scout Catania 19 si chiede di pubblicare sulla rubrica “lo dico a la sicilia” la seguente nota a proposito dell’articolo intitolato “Ritrovati a tarda notte 14 scout” pubblicato a pagina il 25 novembre. Il gruppo di scout non ha “imboccato un sentiero sbagliato” ma, seguendo correttamente il percorso indicato dalla carta topografica, ha trovato il sentiero interrotto. A tal punto, dopo aver cercato un percorso alternativo, i capi scout hanno contattato la Guardia Forestale di Bronte, indicando esattamente la posizione in cui si trovavano, chiedendo chiarimenti sull’interruzione del sentiero. La Guardia Forestale ha confermato che il sentiero non era più percorribile e il percorso alternativo comportava un allungamento dell’itinerario previsto di circa 5-6 chilometri. Nessun allarme ne batticuore, sapevamo esattamente di trovarci vicini a Piana Grilli, ma solamente una responsabile richiesta d’intervento atta a facilitare il rientro a casa dei ragazzi provati dal cammino e dalla bassa temperatura. L’intervento delle forze dell’ordine ha evitato di esporre i ragazzi a rischi inutili e ci ha permesso di concludere una giornata, cominciata benissimo, in sicurezza. I capi del gruppo scout Catania 19
Fonte “La Sicilia” del 27-11-2008
“Alcune riflessioni sulla vicenda degli scout”
A proposito della lettera pubblicata il 27 novembre col titolo “Gli scout non s’erano smarriti”, a firma dei capi del gruppo scout Catania 19, interessati alla vicenda accaduta la notte di domenica 23 novembre appare opportuno scrivere di seguito alcune brevi riflessioni che ovviamente non hanno carattere polemico o critico verso alcuno/i, ma vogliono essere solamente delle precisazioni a tutela della verità obiettiva dei fatti. La vicenda ha come scenario i boschi dell’Etna, nel versante nord-occidentale e ha origine la sera di domenica 23, verso le ore 21, quando i capi scout lanciavano la richiesta di soccorso a carabinieri e Corpo Forestale, i quali si attivavano immediatamente a predisporre una pattuglia congiunta che parte da Bronte e attraverso il cancello d’ingresso del demanio etneo denominato Piano dei grilli, inizia la ricerca. Contestualmente, vengono anche contattati telefonicamente dal Centro Radio di Catania i capi scout, i quali, non riescono a fornire indicazioni utili per l’individuazione della loro posizione. Pertanto, dopo una accurata ricerca all’interno dell’area demaniale, la pattuglia rintracciava gli scout verso la mezzanotte presso un vecchio pagliaio e li conduceva all’uscita del demanio distante qualche chilometro. Gli scout dichiaravano di stare bene, di avere sbagliato un sentiero e con il calare della notte, non erano più riusciti a trovare il percorso giusto. D’altra parte, per come dagli stessi evidenziato, anche la notte precedente avevano dormito all’aperto in quanto non erano riusciti a raggiungere la loro meta che era il rifugio di Monte Scavo. Questi sono i fatti accertati. Appare doveroso segnalare che ciò che accadeva, procurava giustamente grande apprensione nei familiari degli scout che si attivavano nel chiedere aiuti anche ad altre forze dell’ordine ed associazioni. Per completezza di informazione, si mette in evidenza che questo Comando non è a conoscenza di sentieri interrotti in zona e/o cartine topografiche non aggiornate per come riportato dai capi scout. Non è compito del Corpo Forestale redigere documentazione tecnica ma è dovere espletare dietro richiesta, soltanto attività di soccorso agli escursionisti lungo i sentieri dell’Etna, che si trovano in difficoltà di individuazione del percorso o fisica. D’altra parte non avrebbe senso la dispendiosa richiesta di soccorso lanciata dai capi scout alle forze dell’ordine, se nel rientrare non avessero percepito una difficoltà, che certo, per come dagli stessi dichiarato, non era di carattere fisico.
Vincenzo Crimi, Comandante del Distaccamento Forestale di Bronte
Fonte “La Sicilia” del 28-11-2008