Il Consiglio comunale di Bronte chiederà a Renzo Rosso, titolare della Diesel, ed al gruppo imprenditoriale brontese cui fa parte la Bronte Jeans, di ricucire i rapporti e far venire meno ogni incomprensione che ha causato la perdita di tanti posti di lavoro nel Polo tessile. Questo, in sintesi, l’esito dell’assemblea consiliare convocata dal presidente Salvatore Gullotta su richiesta dei consiglieri Vittorio Triscari, Salvatore Proietto, Salvino Luca, Nunzio Spanò, Giuseppe Di Mulo, Graziano Calanna, Angelica Catania, Andrea Sgrò e Vincenzo Sanfilippo, dopo l’annuncio della mobilità per 177 dipendenti della Bronte Jeans. Al civico consesso hanno partecipato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Nino Galati della Cisl, Gino Mavica della Cgil e Giovanni Santagati che è il segretario provinciale della Uiltec. Ma anche la Uil e la Ugl erano presenti perché i consiglieri Salvino Luca e Giuseppe Di Mulo ne sono rispettivamente i rappresentanti. “Non siamo qui – ha affermato il presidente Gullotta – solo per dare solidarietà ai lavoratori, ma anche per verificare se è possibile fare qualcosa. Bronte anni fa con orgoglio ha dato la cittadinanza onoraria a Renzo Rosso, che ancora oggi continua a fornire lavoro a Bronte, avvalendosi delle professionalità di alcune imprese. Per questi motivi il Consiglio comunale si propone come intermediario fra le parti, affinché a prescindere dagli esiti che avrà il processo fra i 2 gruppi imprenditoriali, possano venir meno i motivi che hanno causato la perdita del lavoro per tanti cittadini brontesi che nel corso degli anni hanno maturato una professionalità di assoluta rilevanza a livello nazionale”. Durante il Consiglio il dibattito è stato vivace, con il consigliere Vittorio Triscari che, conoscendo personalmente Renzo Rosso, si è offerto per un ruolo di intermediario. Per il consigliere Vincenzo Sanfilippo una delegazione di consiglieri comunali dovrebbe incontrare Renzo Rosso, mentre Salvatore Proietto ha sottolineato come per anni la politica abbia affrontato l’argomento senza soluzioni. Per Salvino Luca i progetti di rilancio creati nel passato hanno fallito perché a sfondo politico, mentre Graziano Calanna ha rimarcato la necessita di ricucire con Renzo Rosso. Daniele Scalisi ritiene che per attirare investimenti la zona artigianale di Bronte dovrebbe diventare un “porto franco” per le imprese, agevolate dalle esenzione per alcuni anni dalle tasse, mentre, per Adrea Sgrò, Rosso non poteva togliere le commesse in questo modo. Giuseppe Di Mulo ha sottolineato come sia necessario contattare Rosso, con Nunzio Spano che ha sottolineato come l’Amministrazione comunale in cui lui era vice sindaco bene ha fatto a non dare tutti i capannoni della zona artigianale al gruppo della Bronte Jeans, altrimenti adesso questi sarebbero tutti chiusi. Nunzio Saitta ha ribadito come la gravità della situazione non meriti contrapposizioni politiche, ricordando i tanti inviti rivolti a Renzo Rosso già nel 2009, agli albori della crisi. Presente, assieme al vice sindaco Melo Salvia, anche l’assessore Mario Bonsignore che ha sottolineato l’utilità della seduta: “Dobbiamo chiederci cosa possiamo fare. – ha affermato – Se è possibile defiscalizzare dalle tasse locali le imprese che investono siamo pronti a parlarne. L’Amministrazione è disposta ad intraprendere qualsiasi soluzione che porti lavoro”. Ma è stato anche sottolineato come sia ormai necessario che il territorio diventi competitivo agli occhi degli imprenditori. “Per questo – ha affermato Santagati – siamo disposti ad accettare anche un contratto decentrato con salari ridotti”. Alla fine al di là delle proprie posizioni anche politiche, il Consiglio ha trovato unanime consenso nel tentare di riportare pace fra la Diesel e la Bronte Jeans, ad oggi l’unica strada che può nel breve tempo impedire che la mobilità dei 117 dipendenti diventi licenziamento.
L’Addetto stampa Gaetano Guidotto