I Comuni cronicamente morosi nei confronti della Joniambiente non hanno versato il dovuto come promesso durante le 2 assemblee dei sindaci, effettuate nella sede di Giarre dell’Ato e in Prefettura. Il Comune di Bronte, che è in regola con i pagamenti, blocca il pagamento della rata di novembre. Minaccia di versarlo solo quando otterrà garanzie che sotto le feste natalizie non si verificheranno disservizi nella raccolta e nello spazzamento. «La società Ato Joniambiente – dice l’assessore all’Ecologia ed Ambiente del Comune, Biagio Petralia – ci ha opportunamente inviato una comunicazione sulla situazione debitoria nei confronti della Aimeri, che evidenzia come a 10 giorni di distanza dal vertice in Prefettura, dai Comuni cronicamente morosi non abbia ricevuto i fondi richiesti. Fondi che servivano all’Aimeri per pagare gli stipendi e le tredicesime degli operatori ecologici. Eppure i sindaci dei Comuni morosi avevano preso formale impegno di ridurre il proprio debito per consentire all’Ato di raccogliere almeno i 2 milioni e mezzo. Vi ricordo che la ditta vanta un credito di oltre 6 milioni di euro».
Ma perché Bronte ha deciso di non pagare novembre?
«Temiamo che gli operatori ecologici quando capiranno che non riceveranno nè stipendio, nè tredicesima, come già accaduto, entreranno in stato di agitazione. E’ questo non è giusto per una cittadina che ha effettuato tagli ai servizi e sacrifici pur di rimanere in regola. Per questo abbiamo deciso di trattenere le nostre somme, affinché vengano impiegate per pagare gli stipendi degli operatori ecologici di Bronte, evitando ogni rischio di disservizio per le feste. «Come è vero – conclude l’assessore – che le discariche non possono impedire ai Comuni in regola con i pagamenti di scaricare i rifiuti anche se vantano crediti esorbitanti, ritengo giusto che la ditta continui a svolgere il servizio nei Comuni che pagano».
«La decisione ormai è presa – conclude Petralia – pagheremo solo di fronte a garanzie certe». E domani Petralia comunicherà ufficialmente la sua decisione all’assemblea dei sindaci.
L. S. Fonte “La Sicilia” del 16-12-2012