Risultati che meritano un piccolo approfondimento quelli scaturiti dalle primarie del Pd dello scorso weekend. Naturalmente, a livello nazionale, la vittoria di Renzi non è mai stata messa in discussione, ma è passato in secondo piano il fatto che nonostante diversi anni di governo, il Pd, rispetto alle primarie precedenti, ha visto un calo di circa un milione di elettori. Un dato importante, che conoscendo i militanti del partito, sempre attenti agli appuntamenti elettorali, conferma la netta insoddisfazione nei confronti dell’operato politico degli ultimi anni. L’arrivo e gli inizi di Renzi nel Pd, aveva portato entusiasmo, voglia di ripartire e soprattutto speranza verso un positivo cambiamento. Aspettative sicuramente deluse, se consideriamo il numero di elettori, nonché base del partito allontanatosi dalla cosiddetta partecipazione attiva. Un altro dato emerge dai risultati del meridione, dove Renzi, nonostante la sua mozione abbia vinto, ha ottenuto il minore numero di preferenze. Ciò significa, che molti politici del pd, al sud, non hanno voglia di appoggiare l’ex premier, ed hanno optato per Orlando ed Emiliano. Una lotta interna, che avrà il suo culmine alle imminenti regionali, dove in tanti, appoggiati da questo o quello, cercherà un posto nel listino. L’ultima considerazione, è quella dei tre comuni in cui il seggio delle primarie è stato aperto. Maniace, ha optato per la mescita della ricotta, che ha avuto un’affluenza molto più massiccia delle primarie, e dove, con due euro, si poteva mangiare del pane, e della ricotta fresca, oltre a bere del buon vino, con i soldi che invece di arricchire un partito che già usufruisce di vari finanziamenti governativi e non, sono andati a gente che lavora per campare. A Maletto, ci sono stati 7 votanti in più delle scorse primarie tra Renzi e Bersani, 167 contro i 160 di allora. Mentre allora Renzi aveva avuto il boom, stavolta è giunto secondo per 4 voti. A Randazzo 337 i votanti, con Renzi che ottiene ampi consensi. A Bronte, vittoria schiacciante di Orlando, la cui mozione era appoggiata da Enza Meli e il suo gruppo, Antonio Leanza ed Antonio Petronaci, si sussurra anche un aiuto del sindaco, ma sono voci di corridoio. Enza Meli, con il suo impegno e il suo seguito, ha dimostrato di essere quella che raccoglie i maggiori consensi nel Pd. Buon risultato anche per la mozione di Emiliano, spinta dall’assessore Bortiglio, da Salvino Luca e da Salvatore Pizzuto. Ultimo Renzi, ma che alla fine ha raggiunto il suo obiettivo. A Bronte qualcosa è cambiato, all’interno del Pd, e della sinistra in generale, ci sono dei movimenti che saranno chiari in vista delle regionali. Ma anche a livello comunale a breve potrebbe cambiare qualcosa. Malumori e nuove alleanze sono pronti ad uscire allo scoperto a breve, ma questa è un’altra storia. Per adesso parliamo della “grande democrazia” delle primarie del Pd, in cui un milione di persone in meno hanno votato, e, soprattutto, non abbiamo capito il motivo per cui non abbiano votato solo gli iscritti al partito, come era giusto fare, ma chiunque poteva andare a votare, dopo aver pagato due euro, spesso trovati per caso nei pressi dei seggi. Viva la democrazia! Luigi Saitta
I NUMERI
BRONTE VOTANTI 786 (245) ORLANDO 423 EMILIANO 173 RENZI 190
RANDAZZO VOTANTI 377 (232) RENZI 237 ORLANDO 88 EMILIANO 52
MALETTO VOTANTI 167 (160) ORLANDO 71 RENZI 67 EMILIANO 29
MANIACE MIGLIAIA DI PARTECIPANTI ALLA MESCITA DELLA RICOTTA