Vibrata protesta da parte di alcuni operai dell’«Ati group srl» di Bagheria impegnata nei lavori di ristrutturazione ed ampliamento dell’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte. Tutti residenti a Bagheria o in provincia di Palermo, infatti, ieri mattina sono saliti sul tetto della nuova ala della struttura appena realizzata, per protestare contro la decisione dell’Azienda che, trasferendo la propria sede a Catania, non è più disposta a garantire loro le indennità di trasferta e l’alloggio: «Abbiamo ricevuto una lettera – ci dicono – che ci avverte che la nuova sede della società è a Catania. Di conseguenza siamo stati invitati a trasferirci anche noi. L’azienda, infatti, è disposta a garantirci l’alloggio solo per i prossimi 3 mesi, poi tutte le spese sarebbero a carico nostro. Per noi che siamo tutti della provincia di Palermo è impensabile trasferirci: i nostri figli vanno a scuola, molte delle nostre mogli hanno un lavoro, oltre a ciò è impensabile affrontare le spese di un affitto con il nostro stipendio». Fino a oggi l’Azienda ha garantito ai lavoratori un indennizzo pari a 10 euro al giorno come indennità di trasferta, 5 euro e 29 per il buono pasto, ed un alloggio a Bronte. Con le nuove disposizioni i lavoratori perderanno questi diritti che gli permettono di venire a lavorare il lunedì e tornare a casa il venerdì. Ad ascoltare le istanze dei lavoratori sul posto sono arrivati gli assessori comunali Luigi Putrino e Pippo Pecorino, oltre ai carabinieri della Stazione di Bronte ed il comandante interinale di Compagnia, Salvatore Lentini che ha convinto i lavoratori a desistere momentaneamente dalla protesta.