Era plumbea ieri mattina l’atmosfera a Bronte e non solo per la pioggia. Nella domenica scelta dall’Osservatorio permanente a difesa della Salute dei cittadini, costituita dai sindaci del territorio, per ribadire che fino ad oggi nulla si sa sulla riapertura del Punto nascita dell’Ospedale Castiglione Prestianni di Bronte, c’è aria di protesta e contestazione. I sindaci già prima che iniziasse la manifestazione fissata per le 11, hanno concordato che giovedì andranno nella sede dell’Asp 3, per sapere se a fine marzo il Punto nascita riaprirà con gli uomini e le attrezzature richieste dal Ministero. Visto il maltempo, la manifestazione di protesta si è spostata al Cine teatro comunale, presto gremito. Tutti avrebbero voluto intervenire. Alla fine si è deciso che a parlare sarebbero stati solo i sindaci che rappresentano le comunità. Così indossate le fasce tricolore i primi cittadini sono saliti sul palco insieme a tantissimi consiglieri comunali. A fianco di Graziano Calanna, il sindaco di Randazzo Michele Mangione, di Maletto Salvatore Barbagiovanni, di Maniace Nino Cantali e Salvatore Calì di Cesarò. Alla manifestazione era stata invitata tutta la deputazione nazionale e regionale, ma era presente solo l’on. Alfio Papale, mentre l’on. Francesco Cappello ha inviato una lettera.
In platea il segretario provinciale della Flai Cgil, Alfio Mannino e l’ex sindaco di Bronte Pino Firrarello.
Duro l’intervento di apertura di Graziano Calanna: “Il Ministero il 31 dicembre ha concesso al Punto nascita una deroga condizionata al suo potenziamento. Il 31 gennaio si è costituito l’Osservatorio dei sindaci che ricordo sono la massima autorità sanitaria locale. Bene, – ribadisce – da allora non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione da parte dei vertici dell’Asp che non capisco con chi si relazionino. Eppure avevano posto delle domande precise: volevamo conoscere il crono programma degli interventi e sapere chi doveva mettere i soldi. Non abbiamo avuto risposta che oggi, ad appena 17 giorni dalla scadenza dell’ultimatum imposto dal Ministero, pretendiamo. Voci che mi auguro non vengano confermate, inoltre, mi fanno capire che il nostro Punto nascite, se riaprirà, sarà senza primario, previsto, invece, per l’ospedale di Biancavilla. Se fosse vero mi domando: che interesse avrà un primario da Biancavilla a potenziare il Punto nascita di Bronte fino a fargli raggiungere i 500 parti? “Ed allora – ha continuato – giovedì tutti i sindaci ci recheremo a Catania per sapere ufficialmente dall’Asp cosa si è fatto e se anche i primari degli altri reparti sono a rischio. Chiederemo che all’incontro siano presenti il direttore Giuseppe Giammanco ed il presidente della Regione, Rosario Crocetta, cui chiederemo il rispetto degli accordi sul potenziamento dell’ospedale”. Ed i sindaci presenti nei loro interventi hanno ribadito l’importanza dell’unica struttura ospedaliera rimasta nel versante nord dell’Etna. Giallo poi sulle voci che farebbero intendere che l’Asp avrebbe da tempo organizzato un incontro chiarificatore al Comune di Bronte per martedì: “Io – ha risposto il sindaco Graziano Calanna – non ne so nulla”.
A MARGINE LE POLEMICHE SUI BUCHI DI BILANCIO
Alla fine della manifestazione qualche momento di tensione quando l’ex sindaco Pino Firrarello ha chiesto di intervenire. Il sindaco di Bronte Graziano Calanna inizialmente gli ha concesso la parola, ma poi, quando gli altri ospiti sono insorti chiedendo anch’essi di intervenire, ha pregato Firrarello di soprassedere. Il consigliere comunale del M5s, Valeria Franco, allora dal palco ha gridato che la Regione aveva tolto 120 milioni di euro per tappare buchi di bilancio creati in passato. “Voglio correggere delle imprecisioni dette” ha replicato Firrarello. “Se è vero lo farà giovedì l’Asp. – ha chiuso Graziano Calanna – Mai in passato sulla battaglia per difendere l’ospedale ci sono state polemiche”.