Dopo il clamore di qualche mese fa, torna alta l’attenzione sui Carbonchio ematico, che colpisce bovini, ovini, caprini, equini e suini. Dopo avere considerato che in Sicilia, stando al rapporto epidemiologico, negli ultimi cinque anni sono stati accertati focolai di Carbonchio emetico in alcuni comuni delle province di Agrigento, Catania, Enna e Palermo, la Regione ha deciso di intensificare i controlli e a sottoporre a profilassi vaccinale obbligatoria tutti gli animali interessati alle zone circoscritte a quelle quattro province. Il Dipartimento regionale per le attività sanitarie e Osservatorio Epidemiologico e, come da decreto a firma del dirigente generale, Ignazio Tozzo, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana di venerdì 17 marzo dà mandato ai sindaci dei comuni interessati, ai servizi veterinari delle Asp di Agrigento, Catania, Enna e Palermo, di far rispettare le modalità di vaccinazione degli animali.E’ stato anche deciso che i trattamenti immunizzanti si dovranno concludere entro il prossimo 31 maggio per tutte le aziende stanziali previsti dalla profilassi vaccinale obbligatoria. I Comuni interessati a questa azione sono complessivamente venti mentre le contrade dove “insistono” le aziende stanziali sono invece 75.In provincia di Catania, sono quattro i Comuni interessati, Randazzo, Bronte, Maniace e Castiglione di Sicilia, nei cui territori era stato accertato qualche caso della malattia. Ma guardiamo i particolari con le contrade interessate:Maniace (contrade Boschetto, Galatesa, Gelso, Grappida, La Piana, Taiti, Zirilli, Petrosino, Pezzo, Porticelli, S. Andrea, S. Nicoletta, Sabuco, Saracena, Semantile); Randazzo (contrade Faucera, Flascio, Roccabella, Ruffina, Cannata, Blandino, Campia Flascio, Chiusa delle Rose, Ficarotta, Martinetto, Murazzorotto, Pezzo Flascio, S.Francesco, Scarrata, Sulle); Bronte (contrade Fioritta, Maggio Salice, Scorzone, Vallenevola); Castiglione di Sicilia (contrade Gaeto, Pilleri).
Non si capisce la mancanza di Comuni messinesi, visto che molti territori dei Comuni etnei, sono sui Nebrodi, e spesso gli animali sconfinano da una provincia all’altra. Anzi, spesso si è pensato, che la malattia fosse insita proprio in alcuni animali rimasti nei boschi dei Nebrodi e spesso poco controllati. Il carbonchio è una malattia infettiva acuta causata dal batterio Bacillus anthracis, un germe gram-positivo, capsulato, non mobile e sporigeno. Le spore possono sopravvivere a lungo nell’ambiente, gli oggetti e il suolo contaminati possono rimanere infettati anche per decenni. Si tratta di una malattia che colpisce soprattutto gli animali erbivori. Gli uomini possono contrarre la malattia per contatto con animali infetti, specie se ci si avvicina alle carcasse. Qualora si trovi una carcassa infetta in campagna, è importante avvisare subito le autorità e non avvicinarsi.