«Riqualifichiamo i centri storici delle nostre cittadine. Daremo una scossa all’economia e restituiremo dignità al patrimonio architettonico, testimone della nostra storia dei nostri Comuni». A sostenerlo è il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, che, per raggiungere questo obiettivo, nel Castello Nelson ha organizzato un incontro con i tecnici e gli amministratori dei Comuni di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo e questo pomeriggio alle 16, in Comune, ne farà un secondo per mettere nero su bianco le linee guida di un progetto mirato a dare ossigeno all’economia edilizia ed ai centri storici. Al vertice effettuato nel Maniero inglese hanno partecipato il sindaco di Randazzo, Michele Mangione, Salvo Fiorito dell’Ordine degli architetti, Pippo La Rosa, vicepresidente del Collegio dei geometri, Nicola Colombrita, presidente Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili) di Catania e Santi Cascone presidente Ordine degli ingegneri di Catania. Con loro l’ing. Salvatore Caudullo e l’architetto Aldo Meli rispettivamente alla guida degli uffici tecnici di Bronte e Randazzo. Nei loro interventi tutti hanno evidenziato le difficoltà nell’intervenire nei centri storici che oggi rischiano lo spopolamento. «È difficile realizzare qualsiasi lavoro di adeguamento – è stata la voce comune – a causa di normative che a stento garantiscono la manutenzione ordinaria dei fabbricati. Le procedure poi non sono semplici neanche per rendere gli edifici sicuri dal punto di vista sismico, senza considerare che, – come ha ribadito l’architetto Luigi Longhitano che ha aperto l’incontro – le differenze fra i regolamenti edilizi fra i singoli Comuni sono un ostacolo». Difficoltà che Firrarello ha intenzione di affrontare e risolvere: «Istituiamo un tavolo operativo per uniformare i nostri regolamenti edilizi – ha affermato – Personalmente mi impegno già da subito a reperire fondi per 2 milioni di euro per la riqualificazione dei centri storici. Poi demoliamo i fabbricati fatiscenti per la riqualificazione delle aree. I privati potrebbero essere invogliati nel far redigere i progetti e nei lavori di abbellimento delle facciate. Infine, pubblicizziamo la nostra idea di riqualificare il centro storico – conclude – chissà che non attiri investimenti». L’assemblea ha detto sì, pronta oggi a sancire l’inizio di un progetto che, se riuscirà, sveglierà l’economia edilizia e l’indotto ad essa legata.
L. S.Fonte “La Sicilia” del 28-11-2013