E’ l’ondata di migranti “minori non accompagnati” che preoccupa i sindaci siciliani, perché la circolare della Regione siciliana non mette limiti al numero di minori che potrebbero trovare rifugio nei paesi dove stanno nascendo tanti centri di accoglienza. La gente teme che il numero cresca esponenzialmente, anche perché i privati, attratti dal guadagno, mettono a disposizione le proprie case disabitate. Se accade ciò, le città devono essere preparate. Per questo, il presidente del Consiglio comunale di Bronte, Nino Galati, ha convocato una seduta del civico consesso aperta al pubblico. “Abbiamo già dimostrato di essere una paese accogliente con lo Sprar, – ha affermato il sindaco Graziano Calanna – ma rischiamo di dover accogliere ben 109 migranti. Mi chiedo se la città è pronta”. A tal proposito, il comandante della Stazione dei carabinieri, Giuseppe Amendolia, ha lanciato l’allarme: “Siamo in pochi per affrontare anche questo fenomeno che ruba tempo al normale controllo del territorio – ha affermato – già una ragazza di 16 anni ha sporto denuncia perché seguita da tre ragazzi di colore”. Preoccupazioni condivise dal consigliere Angelica Prestianni: “Difficile accertare l’effettiva età dei migranti. Dobbiamo fare appello a chi, non pensando alla sicurezza dei propri figli e del proprio territorio, ha avuto accreditata una struttura di accoglienza. Crocetta dovrebbe revocare la circolare che non pone limiti all’arrivo dei minori”. “Anche i centri di accoglienza per minori – afferma il consigliere Antonio Petronaci – devono essere autorizzati di concerto con i Comuni. Questo non è stato fatto ed allora facciamoci sentire”. A Bronte anche un albergo sta per trasformarsi in Centro di accoglienza ed allora il consigliere Enza Meli dice: “Si parla sempre dell’albergo, ma ci sono anche le altre strutture. Dobbiamo invece bloccare i maggiorenni chiedendo l’applicazione della clausola di salvaguardia”. “Sarebbe opportuno – ha aggiunto il consigliere Gaetano Messina – che la Regione metta un vincolo all’arrivo dei minori. Neanche la scuola è in grado di accogliere il possibile flusso”. Infine il vice sindaco, Vittorio Triscari, ha rivolto un appello a chi chiede l’autorizzazione per un Centro di accoglienza: “Invece di ospitare i minori, fate un Bed & Breakfast”. Da questo Consiglio comunale scaturirà un documento che sarà inviato alla Regione. Fonte “La Sicilia” del 31-05-2017