Il vertice di martedì scorso sull’ospedale – alla presenza dei sindaci di Bronte, Maletto e Randazzo – dopo la momentanea sospensione degli interventi in Chirurgia, alimenta il dibattito politico. L’avv. Giuseppe Gullotta dell’associazione Aiace e il sindacalista del Nursind, Salvatore Tirendi, scrivono una lettera rivolgendosi ai sindaci: «È inutile – si legge – che perdete tempo con le vostre riunioni sterili, dove ormai da tempo dite sempre le stesse cose. I problemi non si risolvono mai. Nessuno di voi dice che va cambiata la classificazione all’interno della rete ospedaliera, da presidio di zona disagiata a presidio di base. La “vecchia rete ospedaliera” (2019- 2021) dovrà essere aggiornata dall’inizio di quest’anno, praticamente da subito! Tuttavia, nessuno di voi, nelle vostre riunioni, propone espressamente la revisione della classificazione dell’ospedale. Forse perché riconoscete di non avere “il peso politico” per poter cambiare davvero le cose». «All’amico Giuseppe Gullotta – replica il sindaco di Randazzo, Francesco Sgroi – dico che non mi sono mai occupato delle beghe politiche negli altri Comuni, ne ho mai usato l’ospedale per fare politica. I miei cittadini usufruiscono dell’ospedale di Bronte e quando mi rendo conto che gli interventi programmati ed in emergenza della Chirurgia sono stati sospesi, ho sentito il bisogno di denunciare e chiedere interventi. Questo il ruolo della politica, mentre i tecnici devono trovare giuste le soluzioni. Ed è successo questo. Io ho denunciato, l’Asp ha trovato una soluzione. So che è solo momentanea e che non tutti i problemi sono stati risolti, ma al di là di come si chiama l’ospedale o di base o di zona disagiata deve garantire i servizi. Di conseguenza la politica con autorevolezza da parte mia vigilerà affinché i servizi vengano sempre garantiti».
«Le azioni intraprese dai noi sindaci – replica il sindaco di Maletto, Pippo De Luca – non costituiscono una gara a chi fa meglio, ma una comunione di intenti, che tutti dovremmo avere per salvaguardare il diritto alla salute delle comunità che rappresentiamo. È grazie a queste riunioni, definite con spirito polemico “sterili”, che l’ospedale di Bronte continua ad esistere e funzionare, fornendo servizi nonché lavoro agli abitanti del comprensorio. Sul futuro del nostro ospedale e sulle azioni da intraprendere abbiamo le idee chiare, in quanto conosciamo bene la realtà del territorio e del presidio ospedaliero. Sarebbe opportuno che tutti, anziché criticare o cavalcare l’onda, lavorassimo per lo stesso fine, cioè la salvaguardia e il potenziamento del nostro ospedale». Il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, legge le accuse di Gullotta e Tirendi e poi sorridendo, quasi divertito, afferma: «Ce ne vuole per scrivere cose del genere a cui, credetemi, non vale la pena di replicare». Fonte “La Sicilia” del 07-01-2022