La “Rivolta dei Capelli”, partita dall’Iran, è arrivata anche in terra d’Etna. A Bronte, tra la folla della “Sagra del Pistacchio”. L’iniziativa è stata promossa dalla Uil di Catania fra gli stand della festa dell’Oro verde. La segretaria Enza Meli, la prima a tagliarsi una ciocca di capelli per manifestare solidarietà alle donne iraniane, ha affermato: «Neppure in queste ore di festa per Bronte e per la nostra provincia possiamo ignorare l’urlo che viene dalle tombe di Masha, di Nika e di tante altre ragazze uccise dal regime iraniano. Un regime fatto solo di uomini». Dalla Uil Sicilia la “piena e convinta” adesione della segretaria Luisella Lionti, che in un messaggio ha dichiarato: «La Uil è dalla parte delle donne non a parole, ma nei fatti. Ogni giorno. E poco importa quale sia la nazionalità, il credo religioso, il colore della pelle perché noi conosciamo una sola razza: l’umanità!». In piazza Spedalieri, nel cuore della Sagra, Enza Meli ha spiegato: «Il taglio dei capelli è un segno di lutto in Iran. Lo facciamo nostro, perché nessuna distanza può autorizzare l’indifferenza. Masha è morta perché non indossava correttamente il velo che era costretta a portare, Nika perché protestava cantando le sue canzoni.
Anche qui noi della Uil vogliamo dare voce alla loro voce, come a quella di tutte le vittime di uomini che odiano le donne. Che pure qui sono tantissime». Presenti il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, e il vice Antonio Leanza, il deputato nazionale Giuseppe Castiglione, le responsabili territoriali Uil Pari opportunità e mobbing&stalking, Serena Vitale e Agata Giuliano, la segretaria generale della Uil di Catania ha aggiunto: «In tutta Italia, in tutto il mondo, la rivolta dei capelli partita dall’Iran vuole essere un moto di rabbia e di orgoglio, di dolore e di speranza, realizzato da chi chiede solo rispetto! Noi non dimentichiamo chi non rispetta le donne e non vogliamo farlo neppure oggi. Perché vogliamo che domani possa essere davvero un giorno migliore». Fonte “La Sicilia” del 11-10-2022