Costerà circa 1.800 euro, l’abbandono di rifiuti effettuato da un cittadino paternese sulla Statale 120, al km 173,200, in territorio di Bronte. Una scoperta fatta da un servizio mirato dal Corpo forestale, nel territorio tra Bronte e Maniace. L’ispettore Franco Rizzo e l’agente Andrea Catalano, durante un giro di controllo, hanno notato l’enorme cumulo di rifiuti lasciata in zona D del Parco dell’Etna, in uno spiazzale a bordo della Statale. Immediatamente hanno aperto i sacchetti e, dopo un minuzioso controllo, hanno trovato vari elementi per risalire allo “sporcaccione” che ha lasciato i rifiuti. Per l’uomo, residente a Paternò, è scattata una sanzione di 1.200 euro per abbandono di rifiuti in zona D del Parco dell’Etna, più un’altra sanzione da 600 euro che viene comminata dalla Città metropolitana, per un totale di 1.800 euro, oltre all’obbligo del “ripristino dello stato dei luoghi”, cioè dovrà riprendere i rifiuti, portarli in discarica differenziandoli, o pagare la rimozione e altre sanzioni. Un lavoro, quello effettuato dal Corpo forestale, che ultimamente sta portando ottimi frutti, nonostante la carenza di personale e risorse.
«Sono soddisfatto del lavoro del Corpo forestale – dichiara il dottor Filippo Buscemi, capo dell’Ispettorato Forestale della Provincia di Catania – nonostante i pochi uomini in campo, 58 agenti divisi tra gli 11 Distaccamenti, Ispettorato e altri compiti, riusciamo a garantire dei servizi essenziali tra cui il contrasto ai reati ambientali, che ormai sono tra i più diffusi. Penuria di personale e di risorse spesso limitano lo svolgimento dei nostri compiti, ma grazie all’impegno di tutti, spesso riusciamo ad effettuare indagini e controlli, unendo le varie forze in campo e con servizi congiunti. È necessario, a breve, incrementare l’organico e le risorse per contrastare dei fenomeni dannosi per l’ambiente e per l’uomo». LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 18-11-2022