«La sala gessi sarà ripristinata e riattivata nei suoi locali la settimana entrante. Il ritardo sui lavori è dovuto a questioni di carattere burocratico-procedurale. I servizi sono stati comunque pienamente erogati. Ci scusiamo con i cittadini per eventuali disagi arrecati». E’ la scarna risposta fornita dall’Asp 3 di Catania alla nostra richiesta di informazioni sul perché il laboratorio di ortopedia dell’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte, ristrutturato a seguito di una nostra segnalazione, è rimasto misteriosamente chiuso. Da mesi, infatti, gli operai hanno lasciato il cantiere, ma le vetrate sono sempre rimaste chiuse. In estate abbiamo chiesto lumi, ma ci è stato assicurato che, dopo le ferie estive, il laboratorio sarebbe stato riaperto. Invece l’estate e passata come il vecchio anno, ma l’ambulatorio non ha riaperto le sue porte. La risposta fornita dall’Asp incoraggia: la «settimana entrante» tornerà operativa. Restano da capire i motivi del ritardo. I lavori di ristrutturazione del laboratorio s’iniziarono il 13 aprile scorso, dopo che il nostro giornale segnalò una situazione da terzo mondo. In sala di attesa c’erano 30 persone anziani e infortunati, ma solo 11 posti a sedere. L’ambiente era squallido, con pavimenti consumati e muri scrostati. Anche l’eliminacode era incollato con il cemento della sala gessi. In ambulatorio medici gentili e preparati, ma sopra la loro testa un buco tappato con legname da cantiere. Subito dopo l’Asp approvò un progetto di 28mila euro per rifare il look al laboratorio, adeguare l’impianto elettrico e acquistare le suppellettili. I lavori furono presto completati, ma il vero laboratorio di ortopedia dell’unico ospedale del versante nord dell’Etna, a servizio di una utenza di oltre 50mila abitanti, è rimasto fino a oggi chiuso. E questo per molti è un mistero, con l’Asp che non va oltre al vago «questioni di carattere burocratico-procedurale».
L. S. Fonte “La Sicilia” del 15-01-2015