L’incessante attività di contrasto agli illeciti ambientali, da parte delle guardie forestali di Bronte coordinate dal commissario superiore Enzo Crimi, evidenzia il fenomeno dell’abusivismo edilizio all’interno del Parco dell’Etna. Attraverso l’operazione “Lex 2”, le guardie forestali hanno perlustrato l’intero territorio di Bronte e Maletto, ricadente all’interno del Parco dell’Etna, con particolare attenzione alla prevenzione del bracconaggio e degli incendi, dell’abbandono dei rifiuti, del pascolo abusivo e, soprattutto, delle costruzioni abusive. Sono state elevate 11 sanzioni amministrative per illeciti vari. Un pastore è stato denunciato per pascolo abusivo; 8 proprietari sono stati denunciati a piede libero, all’autorità giudiziaria, per reati urbanistico-edilizi e sono state sequestrate anche due casette rurali. Numeri di un certo rilievo per un’unica operazione, cui si sommano la marea di denunce per abusivismo, che la stessa guardia forestale ha sporto negli anni passati; e quelle che quasi quotidianamente vengono effettuate nell’intero territorio dell’Etna. Un fenomeno particolarmente diffuso che , quindi, non va solo combattuto ma anche analizzato, per capire come mai è così diffuso. «Il problema dell’abusivismo – dichiara il commissario del Parco dell’Etna, Ettore Foti – è prima di tutto culturale, come un po’ in tutto il meridione. Da noi è acuito dai vincoli che un Parco come il nostro deve avere. Spesso i proprietari, infatti, invece di rivolgersi ad un tecnico, che ovviamente costa, preferiscono fare da sè, anche per non pagare i costi maggiori che un’impresa registrata con gli operai in regola e che scarica gli inerti in discarica deve ovviamente pretendere». Il commissario Foti però la sua parte per semplificare la burocrazia, all’interno dell’ente Parco dell’Etna, la sta facendo: «Attraverso delle direttive – sottolinea Foti – abbiamo parzialmente modificato l’impostazione precedente, permettendo a chiunque abbia intenzione di realizzare un rustico, o altri tipi di lavori nel Parco, di recarsi agli uffici prima della presentazione del progetto, per ottenere tutte le informazioni necessarie ad evitare la eventuale bocciatura. Si eviterebbero così soldi e perdite di tempo, favorendo la realizzazione di strutture consone alle tipologie edilizie della storia del nostro Vulcano».
Fonte “La Sicilia” del 08-07-2008