La laboriosa cittadina di Bronte diventerà sede di un campo sperimentale per migliorare le produzioni agricole siciliane. Il Comune di Bronte ha accettato la richiesta dell’Assessorato regionale Agricoltura e Foreste, di mettere a disposizione della Regione un terreno di3 ettari di estensione per realizzare una vera e propria azienda agricola dove riprodurre gli “ecotipi” di frutta tipica della nostra Isola che meglio si adattano caratteristiche della nostra terra. “L’Assessorato regionale Agricoltura e Foreste, – ci dice il sindaco di Bronte, sen. Pino Firrarello – nell’ambito della programmazione e della definizione degli interventi per la qualificazione e la caratterizzazione delle filiere agricole, intende realizzare una rete della bio diversità vegetale, per il recupero e la valorizzazione delle risorse genetiche siciliane. Così quando ci è stato chiesto di mettere a disposizione un terreno agricolo per realizzare un impianto doveri produrre in maniera naturale le piantine migliori della nostra frutta, non abbiamo titubato un attimo, sia per il servizio che si fornirà agli agricoltori, sia perchè il centro creerà almeno 8 nuovi posti di lavoro”. Così il Comune ha stanziato delle somme per l’acquisto di un terreno lungo la valle del Simeto, ovvero la zona che secondo il Centro regionale per l’attività del vivaismo, ha le caratteristiche podologiche, agronomiche e climatiche ideali e realizzare l’impianto. Già agli uffici sono arrivate due proposte che saranno vagliate dal Comune che comunque recupererà l’intera cifra spesa per comprare il terreno. La Regione siciliana, infatti, per realizzare il centro ha stanziato un milione e mezzo di euro che serviranno anche per acquistare il terreno. “Noi siamo – continua Firrarello – naturalmente legati all’economia agricola che ha caratterizzato la nostra cultura per secoli. I nostri territori sono famosi per l’abbacinante bellezza delle risorse ambientali, ma soprattutto per i prodotti dell’agricoltura. Chi non conosce e ne ha apprezzato gusto e caratteristiche del nostro olio, delle nostre pere e delle nostre pesche? Per non parlare poi del pistacchio. Ed affinché queste risorse – conclude il sindaco – tornino a garantire un minimo di reddito è necessario crescere nella direzione giusta continuando a garantire tradizione e genuinità”. Il centro di Bronte servirà inoltre anche a creare una banca di risorse genetiche disponibili, ovvero quello che la Regione chiama “plasma vegetale” che darà continuamente nuove piante dalle caratteristiche così varie da poter scegliere quelle che meglio si adattano ai vari terreni.
L’Ufficio Stampa