Si allarga il fronte a difesa della sezione staccata del Tribunale di Bronte. Alle assicurazioni del sindaco di Bronte, Pino Firrarello, che pur condividendo le esigenze nazionali di ottimizzare servizi e soprattutto risorse, si è dichiarato pronto a difendere il Tribunale brontese se solo uno di quelli destinati alla soppressione dovesse essere salvato, si sono unite le voci di Maletto, Maniace, Cesarò e San Teodoro. I rispettivi sindaci Pippo de Luca, Salvatore Pinzone Vecchio, Antonio Caputo e Salvatore Agliozzo hanno partecipato all’incontro promosso da Firrarello e dagli avvocati del circondari di Bronte che in massa questa sera hanno affollato la sala della Giunta brontese. Gli avvocati hanno sottoposto ai sindaci un documento che sottolinea i motivi per cui il Tribunale di Bronte non dovrebbe essere soppresso. “L’ufficio – si legge nel documento – rende giustizia a un territorio molto vasto, oltre 800 chilometri quadrati, con oltre 50 mila abitanti distribuiti in Comuni di montagna mal collegati con i capoluoghi di provincia”. Presente all’incontro anche il consigliere comunale Graziano Calanna: “La battaglia – ha affermato – va sostenuta per questo caso come per tutti gli altri possibili casi di riduzione o soppressione di servizi che creano disagi alla cittadinanza, specie se si considera che questo paventato provvedimento sarebbe irrazionale”. Firrarello ha posto l’accento sulla necessità di mantenere l’Ufficio del Giudice di Pace, con i sindaci degli altri Comuni, nel caso di soppressione, pronti ad unirsi per garantirne la permanenza sostenendone le spese, come prevede la norma. Adesso il documento degli avvocati sarà integrato dai Comuni per poi essere inviato alle autorità competenti.