Ha resistito fino ad 8 giorni senza toccare cibo; poi, stanco e demoralizzato, ha sospeso lo sciopero della fame. Termina così la protesta di Salvatore Franco, ex impiegato di 60 anni, che dopo essere stato licenziato dall’ente di formazione professionale “Enaip – Asaform Sicilia” nel 2015, non ha ricevuto il trattamento di fine rapporto. “In questi giorni – dice – ho capito che è difficile tutelare i propri diritti ed io ho anche il dovere di salvaguardare la mia salute e pensare alla mia famiglia”. In una lettera scrive: “Debbo constatare che ad oggi nessun obiettivo è stato raggiunto, ma non posso continuare a farmi male inutilmente. L’unico elemento positivo in questa mia strana vicenda è rappresentato dalle numerose attestazioni di solidarietà che mi sono giunte non solo dai colleghi e dagli amici, ma anche da tanti sconosciuti. Ed allora interrompo la protesta”. Franco racconta di averle provate tutte, ha anche scritto alle forze dell’ordine, al prefetto ed al presidente della Repubblica. “Ottenere il “tfr” dopo 34 anni di servizio credevo fosse un diritto così palese, da consentire ai rappresentanti dello Stato di difendermi. Invece, sono costretto a ricorrere alle vie legali”. Salvatore Franco, infatti, si è appellato allo “Olaf”, l’organismo dell’Unione europea che combatte le frodi ai danni dei contribuenti europei. Sulla vicenda è intervenuto il sindaco, Graziano Calanna: “Ho già incontrato informalmente il signor Franco, appena ha annunciato di voler intraprendere lo sciopero della fame. Lo incontrerò ancora. Spesso si dimentica che i lavoratori hanno diritti che una società giusta dovrebbe tutelare”. Fonte “La Sicilia” del 24-06-2016