Il “Re Pistacchio” di Bronte cede il passo alla democrazia e fa slittare di una settimana l’inaugurazione della sua famosa Sagra. Prima ancora che fosse deciso che il 25 settembre doveva essere l’election day, ovvero il giorno in cui votare per il rinnovo dei parlamenti nazionali e regionali, il taglio del nastro era stato ipotizzato il 23 settembre. Adesso si è costretti a spostare l’inizio il 30 settembre. “Naturale – afferma il sindaco Pino Firrarello – spostare di una settimana l’inaugurazione della Sagra che a questo punto si svolgerà dal 30 settembre al 2 ottobre e dal 7 al 9 ottobre. Per il resto non cambia nulla. Bronte sarà la tradizionale vetrina dell’Oro verde, con musica, attrazioni e tanto divertimento dopo 2 anni di pandemia che ci hanno privato della festa più bella per uno dei prodotti tipici più rinomati, buoni e famosi del paniere dei prodotti tipici dell’Etna”. Infatti in Comune fervono le riunioni. Il responsabile della I Area del Comune, Patrizia Orefice, ha già pubblicato il bando per consentire agli standisti di partecipare all’evento che negli anni hanno ha assunto un valore regionale, attirando turisti non solo dalla Sicilia, ma anche dall’Europa. “Lo dimostrano – continua il sindaco – le tante telefonate che riceviamo da tour operator ed associazioni che chiedono informazioni per partecipare alla Sagra che offre una cucina prelibata, tante tradizioni, boschi e panorami mozzafiato ed il fascino della storia di un popolo che affonda le sue radici nel passato”. Già perché la Sagra del pistacchio è sempre stata l’occasione per promuovere anche arte, natura e tradizioni.
“Il calendario degli eventi ovviamente è in fase di preparazione. – continua a spiegare Firrarello – Di certo intendiamo offrire ai visitatori che verranno a trovarci tutto quello che di buono abbiamo. Bronte essendo situato fra i parchi dell’Etna, dei Nebrodi e dell’Alcantara contribuisce in maniera massiccia alla salvaguardia di un ambiente bellissimo da vedere. In questi mesi abbiamo puntato alla valorizzazione dell’Etna ed in particolare di Monte Ruvolo. Ma tanti sono i monumenti che vale la pena di visitare. Il Castello Nelson ed il Real Collegio Capizzi con la pinacoteca Nunzio Sciavarrello e la biblioteca borbonica sono fra questi, senza dimenticare che venire a Bronte vuol dire tuffarsi nella storia del risorgimento italiano con i fatti del 1860. Ovviamente – conclude il sindaco – non mancherà l’occasione per assaggiare la bontà della sua cucina al “Verde pistacchio di Bronte” e di tutti i suoi prodotti tipici. Insomma – conclude – segniamo l’appuntamento nel calendario: dopo 2 anni di pandemia, torna la Sagra del pistacchio di Bronte”.