Due anni fa di questi tempi buona parte del pistacchio verde di Bronte dop era già stato raccolto. Quest’anno, a causa del clima che ha provocato almeno 15 giorni di ritardi nella maturazione, ci troviamo in piena raccolta. Produttori e piccoli proprietari lavorano incessantemente per raccogliere il prezioso frutto e farlo asciugare per invadere un mercato che è impaziente. Il pistacchio verde di Bronte dop, infatti, è richiesto in tutto il mondo. Si trova ovunque anche dall’altra parte del pianeta e nelle più grandi navi da crociera il nome “Bronte” svetta nelle pasticcerie e gelaterie a costi inimmaginabili. Merito della sua bontà, conferita da quelle nere lave dell’Etna da cui sembra impossibile che la pianta introdotta dagli arabi possa trovare nutrimento, una terra all’apparenza inospitale ed arida e che invece per il pistacchio si rivela habitat naturale. “La raccolta sta procedendo alla grande. – afferma Enrico Cimbali, presidente del Consorzio di Tutela del Pistacchio Verde di Bronte DOP – Superati i soliti problemi per reperire la manodopera, stiamo rispettando i tempi. Anche le condizioni meteo ci stanno dando una mano. Pensate che fino ad oggi sono bastati appena 2 giorni di asciugatura al sole per traferire il pistacchio nei magazzini”. Cimbali, impegnato nella raccolta, non ha ancora fissato il prezzo per la vendita del suo pistacchio: “Difficile adesso dire il prezzo del pistacchio. – infatti, risponde – Posso dirvi che 2 anni fa, durante il periodo di raccolta, si è partiti da 15 euro al chilo. Quest’anno si prospetta qualcosa in più”.
“Per adesso dai produttori in guscio lo stiamo comprando a 18 euro al chilo. – afferma il commerciante di pistacchio Pietro Bonaccorso. – Questo pistacchio poi va selezionato, imbustato e va eliminato lo scarto che spesso incide. Alla fine di tutto, penso che noi venderemo il pistacchio in guscio a 25 euro al chilo e 55 – 60 euro quello sgusciato. Noi – continua Bonaccorso – forniamo pistacchio principalmente a piccoli artigiani anche se sparsi nel mondo. Non vendo, infatti, solo in Italia, ma anche in Francia, Germania e Stati Uniti. Mi chiedete come andrà il mercato? Con questi aumenti è difficile dirlo: lo vedremo nei prossimi mesi”. Ma il pistacchio di Bronte ha un grande valore. Per questo la Sagra che si svolgerà dal 13 al 15 e dal 20 al 22 ottobre punta a distinguere il pistacchio verde di Bronte dop dagli altri pistacchi. Per questo il bando di partecipazione degli standisti prevede che in piazza Spedalieri, salotto buono della Città e cuore della Sagra, si venda esclusivamente pistacchio di Bronte dop.
“Ma non solo – spiega il sindaco Pino Firrarello – nel bando abbiamo imposto anche che deve essere ben evidente la tracciabilità del prodotto. Chi vuole comprare pistacchio di Bronte dop deve essere certo di quello che compra. Il riconoscimento della dop per il pistacchio più buono al mondo – continua Firrarello – ha certamente valorizzato il prodotto. Dobbiamo certamente dire grazie all’on. Giuseppe Castiglione che, insieme a me, per la Dop si è battuto nelle vesti di assessore regionale all’Agricoltura e parlamentare europeo, in tutte le sedi. Adesso è giusto che, pur nel rispetto delle prerogative del mercato e di chi fa commercio, che nel cuore della Sagra si venda esclusivamente il pistacchio più buono al mondo con tanto di marchio e certificazione”.