La richiesta del Comune di Bronte di far parte del sistema del ministero dell’Interno, “di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar)” accende il dibattito in Consiglio comunale. Il consigliere Vincenzo Sanfilippo con una nota precisa: “I Brontesi sono un popolo solidale ed accogliente. Ma il progetto della Giunta municipale è dannoso all’immagine della nostra comunità. Il fatto che si voglia ospitare 25 profughi ogni anno per tre anni in una struttura fatiscente ha portato il Consiglio ad approvare un ordine del giorno dove si invita l’Amministrazione a sospendere il progetto. Altresì il numero esiguo di carabinieri presenti a Bronte ci ha spinto nella determinazione. Il Consiglio ha approvato la determinazione con 9 (opposizione) voti e 7 astenuti”. Il Sistema Sprar è costituito dalla rete degli enti locali che, per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata, accedono al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. Facendone parte il Comune dovrà garantire un immobile dove ospitare i rifugiati che saranno assistiti ed aiutati. In un primo momento si era pensato all’ex carcere mandamentale di via Palermo, ma la scelta è condizionata dall’idoneità della struttura. Vedremo quale sarà il responso. Tanti i Comuni siciliani che hanno presentato le domande per far parte della rete e ottenere il contributo. Fra questi Caltagirone, Caccamo, Siracusa, Mascalucia, Pozzallo, Licata, Randazzo, Ramacca, Alcamo, Avola, Acireale, Vittoria, Pachino, Palermo, Agrigento ed altri.
L.S. Fonte “La Sicilia” del 27-02-2014
Grazie Bronte gli italiani moriamo di fame e loro no che bisnes